Royal Ascot 2017: un evento tra purosangue, cappellini e mondanità

Nel mese di giugno all’ippodromo di Ascot si svolge la manifestazione ippica più importante dell’anno. Ma gli invitati sono davvero così interessati alle corse dei cavalli?

Si è conclusa sabato, in Inghilterra, il Royal Ascot la manifestazione ippica più attesa dell’anno. Un evento inaugurato dalla regina Anna nel 1711  presso l’ippodromo di Ascot e che a distanza di trecento anni continua ad essere uno degli appuntamenti sociali a cui i ricchi borghesi inglesi, accompagnati dalle loro signore che partecipano per assistere alle gare dei cavalli. Un appuntamento organizzato in 5 giorni di corse su cui scommettere e 5 giorni di dress code a cui gli invitati sono obbligati a sottoporsi. Ma quanto è davvero interessata la classe aristocratica alla competizione sportiva?

Royal Ascot e il dress code

Il Royal Ascot non è solo una corsa di puledri: è un vero momento glamour a cui si può presenziare solo con invito, rispettando un dress code molto rigido. In questa occasione, le signore dell’Inghilterra “perbene” sfoggiano un abbigliamento dettato per l’occasione, fatto di abito al ginocchio lungo con cintura e l’immancabile cappello.

Delle vere e proprie sculture. Abiti come quelli indossati dalle principesse di York Beatrice ed Eugenia durante la parata. Per i signori aristocratici, invece, è d’obbligo l’abito da cerimonia da giorno – nero o grigio – e il cappello a cilindro. Una vera sfilata da red carpet, che vede come protagonisti gli eccentrici cappelli a cui la famiglia reale non può mancare.

Infatti, non sono passate inosservate la signora Kate Middleton con il suo abito bianco (in foto) al primo giorno della manifestazione e la regina Elisabetta nel suo completo verde mela.

In questi gironi del Royal Ascot sui notiziari di tutto il mondo si vedono sfilare ricchi signori e signore con “sculture” – permettiamoci di chiamarle pure così – sulla testa. Per rendere l’evento glamour all’altezza della sfilata reale, sono stati numerosi gli stilisti coinvolti. Ormai, sembrano veramente pochi quelli interessati alla competizione sportiva. All’ippodromo di Ascot c’è un vero e proprio evento mondano fatto di abiti, accessori, aperitivi e chiacchiere a discapito della gara sportiva. Sarà davvero cosi? E’ tramontata la vera motivazione del Royal Ascot?

Grazia Oliviero