Olio di palma si? O olio di palma no?

Negli ultimi tempi si è visto come la popolazione mondiale si è schierata, chi più fermamente e chi meno, con o contro l’olio di palma.

Ma esattamente questo olio così famoso e discusso in tutto il mondo cos’è? Da dove proviene??

L’ olio di palma è un olio vegetale naturale ricavato da alcune specie di palme particolari e che ormai è diventata componente importante di moltissimi cibi della grande distribuzione, dato che viene utilizzata al posto della parte grassa (il burro o lo strutto) nei composti mangerecci.

La questione “olio di palma” non è nata tanto per parlare dei grandi disboscamenti che sono ovvia conseguenza dell’estrazione del nettare dalla palma, ma piuttosto è nata dalle opinioni sulla salubrità di ingurgitare questi oli commestibili.

Ma perché allora questo olio viene usato in queste grandi quantità?

Il grande uso dell’olio di palma nell’industria alimentare del mondo si spiega col suo basso costo, che lo rende irrimediabilmente uno degli oli vegetali o alimentari più economici ed utilizzati sul mercato.

Quindi, a questo punto, possiamo o non possiamo consigliarlo?

Secondo me in merito all’argomento è dovere discernere due questioni. Prima: L’olio di palma non è consigliabile se alla sua estrazione ne conseguono, per ovvietà, interi disboscamenti, che non si ripercuotono solo sulla flora e sulla fauna del paese in questione, ma a lungo andare anche sul resto del mondo. E’ quindi importante essere in grado di trovare soluzioni efficaci sulla deforestazione causata dall’estrazione degli oli dalle palme, esattamente come è stato possibile trovare risoluzioni riguardanti il disboscamento causato da altre catastrofi. Dato che le risorse naturali prima o poi finiranno, e a quel punto non sarà solo la terra a soffrirne ma anche noi, sarebbe “meglio prevenire piuttosto che curare”.

Dal punto di vista salutare, invece, secondo Il CSPI (Center for Science in the Public Interest) l’olio di palma aumenta i fattori di rischio cardiovascolare. Da molti anni, infatti, è stato accertato che i principali acidi grassi che alzano il livello di colesterolo, aumentando i rischi di coronaropatia, sono quelli contenuti anche negli oli provenienti dalle palme. Inoltre ricerche statunitensi ed europee confermano lo studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed in particolare l’associazione no-profit statunitense American Heart Association elenca l’olio di palma fra i grassi saturi dei quali consiglia di limitare l’uso a coloro che devono ridurre il livello di colesterolo.

In ogni caso i nuovi mercati emersi negli USA sono stati stimolati alla ricerca di alternative rispetto agli acidi grassi trans (provenienti anche dall’olio di palma) dopo che la Food and Drug Administration ha imposto di mostrare la quantità di acidi grassi trans contenuti in ogni porzione servita. E, guarda caso, nell’ esatto momento in cui sono state inserite le percentuali di questo olio sulle scatole dirette alla vendita ci si è resi conto di quanto questo ingrediente in realtà sia preponderante rispetto alle percentuali degli altri. Quindi, ciò che è possibile evincere è che, come questo olio può compromettere la salute dell’uomo, in realtà tante altre sono le componenti di diete poco salutari che potrebbero portare a scompensi nel benessere dell’uomo stesso. E come ogni persona cerca nel suo piccolo di eliminare tutti quei cibi che potrebbero accelerare o addirittura causare la comparsa di malattie indesiderate, per lo stesso principio si dovrebbe limitare l’uso di olio di palma.

Ma a questo quesito rimando a voi l’opinione!

È interessante notare però come da un così piccolo particolare sia nata una vera e propria discussione mondiale e di come siano diverse le idee tra tutti le popolazioni della Terra.

Per rendere più facile la spiegazione di cosa sia, da dove provenga e a cosa serva, vi invito, ove ne abbiate la possibilità, di visitare entro il 30 Ottobre il padiglione della Malesia in Expo 2015 a Milano, dato che loro sono uno dei più grandi produttori ed esportatori di questa materia prima ed hanno creato per l’ appunto un percorso interattivo in cui è possibile eliminare ogni possibile dubbio a riguardo.

E voi? A questo punto cosa ne pensate in merito a ciò?

Mentre ci pensate su, che ne dite di decidere meglio a stomaco pieno? Mangiando per esempio pane con una famosissima crema spalmabile alle nocciole? Consiglio: proprio questa crema così famosa ha, al suo interno, un alta percentuale di olio di palma. A riguardo non mi sembra corretto privarsi di una tale bontà per un solo ingrediente, quindi per chi volesse, ecco di seguito la ricetta della stessa crema di nocciole, fatta in casa però (che poi a parer mio le cose fatte con le proprie mani sono sempre più buone)!

Ingredienti per 1 vasetto:

80 gr di nocciole sgusciate e spellate
30 gr di zucchero di canna
5 gr di cacao amaro
25 ml di olio di semi
150 gr di cioccolato al latte
2 gocce di essenza di vaniglia
Procedimento:
Tostate le nocciole in un pentolino per qualche minuto, scuotendole di tanto in tanto.
Quando saranno ben tostate, mettetele nel mixer ancora calde e iniziate a frullare. Ogni tanto interrompete per raccogliere i pezzetti dai bordi con una spatola e per non far surriscaldare troppo l’apparecchio. Dopo qualche minuto, le nocciole inizieranno a rilasciare il loro olio e a trasformarsi in pasta.
Una volta ottenuta una bella crema pastosa, aggiungete lo zucchero e frullate ancora per qualche minuto per farlo amalgamare.
Trasferite quindi il composto in una ciotola, aggiungete il cacao e incorporatelo al composto.
Poi unite lentamente l’olio a filo e l’essenza di vaniglia.
Infine, sciogliete il cioccolato al latte in un pentolino. Una volta fuso, aggiungetelo al composto a filo, mescolando con una spatola e amalgamate bene, fino ad ottenere una crema liscia e omogenea.
Trasferite ora la crema di nocciole in un vasetto di vetro, chiudete bene con il coperchio e riponete in frigo per circa 2 ore.
Alessia Cavallaro