Kotoku Wamura, sindaco della piccola città giapponese di Fudai per sei legislature, dal 1947 al 1987, è oggi ricordato come un eroe visionario. Durante i suoi quarant’anni di amministrazione, Wamura trasformò Fudai, un villaggio situato sulla costa nordorientale del Giappone, in un centro fiorente di turismo e pesca. Tuttavia, ciò che rese davvero memorabile il suo mandato fu una decisione tanto impopolare quanto cruciale: la costruzione di una diga anti-tsunami, alta più di 15 metri, che avrebbe salvato il villaggio anni dopo.
Wamura, nato nel 1909, fu testimone diretto della devastazione causata dallo tsunami del 1933, che colpì la regione quando lui aveva solo 24 anni. Quell’evento fu il secondo grande tsunami vissuto dall’area in pochi decenni, dopo il disastro del 1896. Questi ricordi profondamente impressi nella memoria del giovane Kotoku segnarono il corso del suo futuro come leader della comunità.
Durante il suo mandato, Wamura fece costruire una gigantesca diga costata circa 25 milioni di euro di fondi pubblici. La decisione di destinare risorse così ingenti a un’opera di prevenzione venne accolta con scetticismo e derisione. I cittadini di Fudai vedevano la diga come uno spreco di denaro e ritenevano improbabile che un altro tsunami potesse colpire la loro costa. Nonostante l’opposizione, Wamura mantenne ferma la sua convinzione che proteggere il villaggio da future catastrofi fosse di fondamentale importanza.
Quando si dimise nel 1987, dopo quattro decenni alla guida del villaggio, il sindaco pronunciò un discorso di commiato in cui ribadì la sua fiducia nella lungimiranza della sua decisione. “Col tempo, apprezzerete l’importanza di questa costruzione”, disse agli abitanti di Fudai, ancora increduli.
Purtroppo, Kotoku Wamura non visse abbastanza a lungo da vedere la sua previsione realizzarsi. Morì nel 1997, deriso e sbeffeggiato da chi considerava la diga un’opera superflua. Ma la storia gli avrebbe presto dato ragione.
Il tragico terremoto e tsunami del 2011, che devastò la regione di Tohoku, portando morte e distruzione lungo la costa giapponese, non risparmiò nessun villaggio nelle vicinanze di Fudai. Nessuno, tranne Fudai stesso. Grazie alla diga eretta per volontà di Wamura, il villaggio rimase miracolosamente intatto. Le acque dello tsunami si infransero contro la struttura senza riuscire a penetrare nel centro abitato, salvando la popolazione e gli edifici. L’unica vittima fu un pescatore, che purtroppo perse la vita nel tentativo di salvare la sua barca in mare.
L’eroismo di Wamura è oggi riconosciuto da tutti gli abitanti di Fudai. La sua tomba è diventata meta di pellegrinaggio e luogo di preghiera per chi desidera ringraziarlo. In un paese spesso devastato da catastrofi naturali, la lungimiranza di un uomo deriso in vita si è trasformata in un monumento di riconoscenza e rispetto. La diga, che per anni era stata considerata uno spreco, è oggi un simbolo di protezione e di vita salvata.