Irina Belaeva, l’artista che trasforma le buche di Messina in opere d’arte

Irina, in arte Irma, ha 55 anni e viene dalla Bielorussia. E’ passata alla ribalta delle cronache italiane non solo per la sua vena artistica, ma anche per quella umana, se così possiamo definirla. Irina vive oramai a Messina da molti anni. Ama questa città, come ama il suo lavoro. Esattamente come ama il bello e la cura del dettaglio. Messina, come moltissime delle città Italiane (ma non solo) è affetta, se così possiamo dire dalla “malattia delle buche”. Quei piccoli e noiosi “precipizi” in cui cadiamo, battiamo le ruote delle nostre auto e delle nostre bici, a causa dei quali inveiamo contro il Comune e chissà e chi altro.

Nella città di Messina però, grazie ad Irina, nessuno si arrabbia più a causa delle buche. La donna in maniera del tutto gratuita, grazie ad un accordo con il Comune, mette a disposizione le sue capacità artistiche per risolvere il problema. Grazie all’utilizzo di materiali di scarto, come mattonelle colorate, realizza dei coloratissimi mosaici. Questi oltre a risolvere il problema delle strade “a groviera” contribuiscono a rendere più belle e particolari la città siciliana. Irina ha dichiarato in un’intervista: “È triste vedere i buchi lungo i marciapiedi, per questo ho cominciato a raccogliere pezzi di mattonelle colorate dai cassoni delle ditte che eseguono lavori di ristrutturazione ma anche da scarti di amici e conoscenti. Ho cominciato a riempire i vuoti con il colore”.
Riempire il vuoto con il colore. Un pensiero certamente poetico. Ricco di umanità e di amore. Verso la città, ma soprattutto verso coloro che ci vivono. Un pensiero di cooperazione che dovrebbe far certamente riflettere.

Il lavoro dell’artista bielorussa è del tutto volontario ma, ovviamente, necessita di materiale per la realizzazione dei mosaici. La donna chiede quindi aiuto ai cittadini, a coloro che hanno a cuore il decoro urbano della città di Messina (e non solo), affinché donino mattonelle e altri materiali di scarto che possono esserle utili per le sue “opere”.
Chissà che quest’idea, certamente straordinaria, non possa d’essere la prima di una lunga serie di iniziative atte a migliorare i luoghi in cui viviamo.

Sharon Santarelli