Intervista a Il Pagante – Il nuovo singolo #LaShampista

http://https://www.youtube.com/watch?v=CdUs4TcQk-o

Irriverenti, sfacciati e sempre attuali. Questi sono i punti di forza de Il Pagante. 

Gruppo Milanese composto da tre voci: Eddy Veerus, Federica Napoli e Roberta Branchini, e da due figure dietro le quinte, Alfredo Tomasi e Guglielmo Panzera.

Nasce nel 2010 come pagina Facebook che ironizza sugli atteggiamenti tipici dei ragazzi di Milano – spiega a Tgcom24 Panzera, all’epoca ancora liceale – Un progetto diventato musicale nel gennaio 2012, quando è uscita la prima canzone Entro in pass“.

Grazie al loro stile elettro/dance, ai video in cui rappresentano una realtà dei giovani sempre più legata all’apparenza, sono riusciti a conquistare il mondo del Web: all’attivo milioni di visualizzazioni e fans su vari Social.

Il Pagante nasce dalla rete, quasi per gioco: “Non abbiamo fatto altro che mettere in musica quello che facevamo sul web, cioè creare canzoni forti, da discoteca su testi da musica pop con un lessico tipicamente giovanile”.

Noi di Social Up li abbiamo incontrati per voi

Ciao ragazzi, innanzitutto siamo curiosi di sapere, come nasce il vostro progetto? Perché: Il Pagante ?

Ciao! Beh, il termine “pagante” vuole indicare originariamente il “cliente del pr”, colui che compra la prevendita o entra in lista. È evidente come tale accezione abbia un significato ironico, con il fine di identificare una categoria che comprende un po’ tutti i giovani (pr inclusi) a cui piace andare a ballare. Una volta che le nostre canzoni divennero virali, Il Pagante è poi diventato un format musicale di intrattenimento puro in tantissimi locali italiani.

Partiamo dalle vostre origini artistiche, quando avete iniziato a interessarvi alla musica?

Il team è composto da tante persone, ognuno con gusti musicali propri. Siamo tutti grandi appassionati di musica, chi preferisce l’hip hop e chi invece ascolta più l’edm, fatto sta che è la passione per la musica a unirci.

Da quanto tempo vi conoscete ?

Ormai da diversi anni, dal 2010. Quando uscì la prima canzone “Entro in Pass”.

Cosa vi ha spinto ad intraprendere questo percorso?

Il bello del nostro percorso è stato proprio il fatto che nessuno ci ha spinto a intraprenderlo. Tutto è nato in amicizia partendo dal web, sviluppando contenuti virali e cavalcando l’onda di ciò che realmente crea divertimento e aggregazione per i giovani.

Quali sono i lati positivi nell’essere dei cantanti?

Senz’altro la possibilità di lavorare quotidianamente con la musica, che è la nostra passione e il mondo dello spettacolo. Vedere giovani divertirsi e amare i nostri testi è una grande fonte di soddisfazione


E quelli negativi?

È una vita di grandi sacrifici, dagli orari folli dei concerti alla necessità di mantenere sempre l’attenzione dei fan e del pubblico. C’è poco tempo per se stessi e la realtà è che essere famosi è un lavoro, non un divertimento.

Dopo il grande successo sul web, è iniziata la vostra attività live: attualmente siete impegnati in un lungo tour italiano.  Com’è l’impatto coi fan dal vivo? Come vi sentite prima di un live?

La risposta del pubblico durante i nostri concerti è sempre molto calorosa. La vicinanza di età con i nostri fan aiuta molto. Ovviamente prima di un live c’è sempre un po’ di tensione, che cambia a seconda della zona in cui ci esibiamo e del prestigio dell’evento, ma ovunque capiti di esibirci ci teniamo sempre a dare il massimo e far divertire i ragazzi che vengono ai nostri concerti.

“Pettinero” è uno dei brani forse più noti, da dove è nata questa idea?

Il titolo Pettinero nasce per creare del sarcasmo sul modo di vestire e di andare in discoteca dei giovani. Dallo shampoo col dompero all’essere “tutto quanto spettinato”. Il pezzo è uno dei più forti che abbiamo mai fatto e la reazione del pubblico è sempre molto positiva.

Quali sono i vostri punti di riferimento?

Come ti dicevo ognuno ascolta generi diversi, in ogni caso l’hip hop storico italiano e la musica dance del momento costituiscono fonte di ispirazione su cui lavorare per i nostri pezzi.

Quanto conta per voi il testo di una canzone rispetto alla musica?

Musica e testo vanno di pari passo. Come le rime e i ritornelli devono essere forti e azzeccati, così la base e le melodie che compongono un brano devono essere attuali e semplici. Non possiamo dire che conti più il testo della musica che lo accompagna.

La vostra musica è stata scelta da Maccio Capatonda per il film “Italiano Medio”. Tra le vostre esperienze e partecipazioni, quali ricordate con maggiore soddisfazione?

Beh senz’altro il Coca Cola Summer Festival, oltre ad aver rappresentato per tutti noi un grande traguardo, è stata un’esperienza incredibile: cantare davanti a 50 mila persone in Piazza del Popolo a Roma è stato indimenticabile. Inoltre, le riprese di Vamonos a Formentera sono forse il ricordo più bello del nostro 2015, per non parlare del mitico “pettinero tour” in cui abbiamo fatto oltre 40 date in 6 mesi.

http://https://www.youtube.com/watch?v=FrM9E4gMx-g

Progetti futuri?

Abbiamo in cantiere un album entro l’estate, che riprenda tutto il nostro percorso artistico e proponga anche diversi inediti sempre legati al mondo dei giovani e della notte. Sarebbe bello, in seguito, realizzare anche un film.

Gabriele Calabrò