Fare volontariato è l‘atto più altruistico ed allo stesso tempo egoistico che si possa fare. I volontari svolgono un servizio eccezionale e importantissimo all’interno della società, ripagato solo da quel profondo senso di benessere che appartiene a chi dà non aspettandosi nulla in cambio. Un’esperienza quasi mistica che ha visto da sempre cimentarsi attori di Hollywood, multimilionari, calciatori e personaggi di spicco.
Alla base del volontariato c’è il senso più ampio di generosità: donare tempo, denaro, attenzioni o conoscenze in un continuo scambio. E’ per questo che il volontariato è spesso rappresentato con immagini che ritraggono mani che si stringono e braccia che sostengono. Contatti prettamente umani, fluidi e naturali, come l’amore per il prossimo. Gli stessi contatti che in questo durissimo periodo di quarantena sono stati espressamente vietati dalla legge in quanto principali vettori del coronavirus.
Fare volontariato ai tempi del coronavirus: cosa dice la legge
In questo tempo di decreti-lampo, i dubbi erano molti. Il volontariato, sia del singolo che delle associazioni, era tra i punti più controversi delle nuove regole di comportamento in quanto non espressamente vietato ma incongruente con le norme in atto che limitavano le uscite di casa e i contatti umani. Di recente è stato aggiornato il documento delle domande frequenti sul decreto #iorestoacasa, venendo in soccorso ai cittadini che vogliano praticare volontariato.
Le associazioni di volontariato che somministrano pasti o servizi alle fasce di popolazione debole, possono continuare ad erogare i loro servizi alla luce delle previsioni contenute nel DPCM dell’11 marzo 2020?
Sì, il DPCM dell’11 marzo 2020, sospende le attività di ristorazione, ad eccezione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, purché garantiscano la distanza di sicurezza inter personale di un metro. È da ritenersi che pur essendo a titolo gratuito, tali servizi, possano rientrare nella fattispecie indicata. È comunque opportuno che tali attività vengano sottoposte a coordinamento da parte dei servizi sociali pubblici territoriali.
Vi sono servizi sociali svolti da organizzazioni di volontariato anche in convenzione con Enti locali a favore di persone impossibilitate a muoversi dal proprio domicilio che comportano lo spostamento dei volontari sia all’interno del proprio Comune e a volte anche in comuni limitrofi? Si tratta di servizi di distribuzione alimentare a domicilio per disabili o anziani senza assistenza oppure di consegna di farmaci o altri generi di prima necessità, o anche del disbrigo di pratiche o del pagamento di bollette? Sono servizi che spesso vengono svolti in accordo con gli assistenti sociali di riferimento e quindi inderogabilmente necessari per la salute e la soddisfazione di bisogni primari degli utenti. Servizi sociali con queste caratteristiche possono essere considerati “necessari” consentendo quindi ai volontari di muoversi senza incorrere in sanzioni e senza interrompere l’attività?
Sì, rientrano tra i servizi che si possono continuare a erogare, sempre mantenendo la distanza interpersonale di 1 metro dagli altri operatori e dagli utenti, o, comunque, utilizzando i presidi sanitari necessari, ove questo non sia possibile
Il volontariato ai tempi del covid-19 richiede coraggio
Aiutare il prossimo non è mai stato così sfidante come ai tempi del coronavirus. Come si legge dal Decreto #iorestoacasa, aiutare il prossimo è possibile e doveroso. Tuttavia, il confine tra le dovute misure di sicurezza è la possibilità di mettere in pericolo la propria salute e quella dei più deboli a cui prestare aiuto, è labile. Covid-19 è un virus sconosciuto ma ciò che abbiamo evinto dai recenti studi è che si tratta di un virus estremamente contagioso e resistente. Una stretta di mano, un colpo di tosse, il pomello della porta precedentemente stretto da un contagiato, portare le mani al viso dopo aver toccato una superficie infetta: ogni gesto è diventato rischioso per noi e per chi ci sta intorno. E’ per questo che aiutare il prossimo richiede coraggio ed un’alta soglia d’attenzione.
La solidarietà dei volontari in Italia
Il coronavirus non ferma la solidarietà degli italiani e sono tanti i racconti che ci fanno sentire fieri di essere italiani. Come sappiamo, in questo momento Bergamo, ricca ed elegante città lombarda, è letteralmente in ginocchio a causa dell’altissimo e inarrestabile numero di contagiati. Il sindaco della città lombarda, attraverso uno dei tanti streaming alle autorità italiane, ha raccontato di come più di 200 giovani volontari abbiano raccolto forze ed energie per aiutare in questo momento di difficoltà. Bergamo è solo l’esempio più eclatante e coraggioso di un Italia che si è fatta sentire in tutto lo Stivale per il suo altruismo.
Diamoci una mano senza darci la mano: ecco cosa possiamo fare
Possiamo aiutare, con consapevolezza, intelligenza e sensibilità. Ognuno a modo suo. Ecco alcuni modi per fare volontariato in sicurezza e senza violare la legge.
- Sempre indossando mascherina e guanti, mantenendo la distanza di 1 metro, possiamo aiutare i nostri vicini di casa più anziani o deboli portandogli spesa e medicine a casa. Dovrai portare con te l’autocertificazione spiegando le ragioni del tuo spostamento di casa.
- Chi fa parte di associazioni di volontariato che erogano servizi per i senzatetto o i bisognosi, potrà continuare a svolgere la consueta attività, sempre mantenendo la distanza di sicurezza e indossando i dispositivi di protezione personale.
- Molte Regioni hanno bisogno di centralinisti che rispondano ai numeri di emergenza coronavirus. Spesso si tratta solo di smistare le chiamate per priorità o reindirizzando il cittadino verso il canale informativo adeguato alle sue esigenze. Potrebbe averne bisogno anche il tuo comune.
- Sei uno psicologo? In questo periodo l’emergenza sanitaria sta disseminando paura, ansia, insicurezza, depressione con conseguenze sulla vita quotidiana. Puoi offrire della consulenza gratuita a chi è in difficoltà.
- Molti ospedali hanno estremamente bisogno di sangue: se sei un donatore volontario, non tirarti indietro proprio ora. Donare il sangue è sicuro e non incorrerai nel rischio di contagio, basta solo seguire le regole con rigore.
- Se fai parte del Servizio Civile Nazionale potrai usufruire di un permesso straordinario che ti permette di esentarti dal tuo lavoro in questo periodo difficile. Se puoi, continua a svolgere la tua mansione adoperandoti per trovare soluzioni alternative che ti permettano di lavorare in sicurezza. Non approffitarne: anche questo è comportarsi da cittadino responsabile.
- Le raccolte fondi per gli ospedali sono tantissime in tutta Italia. Anche il più piccolo aiuto può fare la differenza. Lo stato siamo noi e lo possiamo dimostrare a partire da soli 5 euro.
- In molti sono soli a casa in questo dura quarantena: la solitudine è una brutta bestia. Usa il tuo tempo per tenere compagnia a chi è solo: ogni gesto è lecito, purché fatto con il cuore.
Non puoi dire di aver vissuto veramente se non ha mai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti.