Il 27 febbraio avrebbero dovuto esserci concerti in streaming dai principali live club e sale da concerto di tutta Italia. Alle 21 in punto collegandosi sul sito ufficiale di Ultimo Concerto invece c’era solo silenzio. un assordante silenzio, proprio come quello che ormai riecheggia in questi luoghi da un anno.
Vi aspettavate di vedere un concerto, invece vi siete trovati davanti un muro di silenzio. Non vi abbiamo preso in giro. I vostri artisti non vi hanno voluto fare un brutto scherzo. Abbiamo voluto trasmettervi un messaggio.
Il fine della manifestazione era rendere gli spettatori partecipi della situazione in cui si trovano queste realtà, da un anno obbligati al silenzio, cercando di galleggiare con la speranza di un futuro che ogni giorno sembra sempre più lontano. Il 27 febbraio coloro che si sono collegati al sito non hanno assistito ad un concerto ma si sono trovati davanti un video con le immagini dei locali vuoti, con le luci spente e i cantanti in silenzio a guardare fisso in macchina. Il silenzio usato per far rumore con il fine di raggiungere un solo scopo, ovvero quello di essere riconosciuti come luoghi di cultura, al pari di cinema e teatri, per non scomparire del tutto.
Al motto di “Un concerto senza musica non è un concerto. Un live club in silenzio non è un live club”, il fine di Ultimo Concerto è quello di proporre un cambio di prospettiva, auspicando ad un dialogo con le istituzioni per poter pensare al Prossimo Concerto.
Qualcosa sembra stia iniziando a muoversi. Il 2 marzo il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha firmato un decreto che dispone 15 milioni di euro al ristoro dei Live Club e altri operatori nel settore della musica dal vivo; 10 milioni per gli organizzatori di concerti per compensare le perdite dovute a date annullate o alla mancata programmazione di concerti e 25 milioni agli autori, agli artisti, interpreti ed esecutori per i mancati incassi. Franceschini ha dichiarato “Questo settore, che sta vivendo una crisi drammatica, va aiutato fino al completo ritorno alla normalità. È un’espressione alta e particolarmente popolare della creatività italiana, che merita ogni supporto.”
Ultimo Concerto ha redatto un manifesto in cui sono spiegati tutti i punti per poter pensare al Prossimo Concerto e alla futura ripartenza. Il primo fondamentale obiettivo è quello appunto del riconoscimento dei live club come luoghi della cultura da sostenere e promuovere (siano essi sale private o circoli). Bisogna inoltre prevedere delle linee di ristoro economico emergenziale fino alla completa ripartenza di questo mondo. Si chiede poi che, quando si potrà ripartire, si adottino delle misure per incentivare la partecipazione del pubblico agli eventi, come per esempio la deducibilità fiscale sui biglietti e una campagna di promozione dei concerti, di produzione e organizzazione di musica contemporanea.
Come abbiamo già detto più di una volta, il momento di fare qualcosa è ora. Non c’è più tempo da perdere e questo messaggio è stato portato più volte anche sul palco dell’Ariston per esempio da Lo stato sociale nella serata delle cover o con delle spille indossate da alcuni concorrenti.
Bisogna pensare adesso al Prossimo Concerto, affinché quando si potrà farlo, avremo ancora luoghi in cui poter alzare il volume della musica e abbassare quello dei pensieri e della negatività, anche solo per una sera.