I cani abbandonati entrano a far parte della Polizia Penitenziaria

Di Martina Naccarato per Social Up!

Se siete amanti dei cani, Social Up ha una buona notizia per voi: lo sapevate che i cani possono frequentare una scuola speciale per centoventi giorni, al termine dei quali verrà loro rilasciato un “diploma”?

Ebbene sì, avete capito benissimo, il carcere di Asti, grazie ad un’idea della direttrice Elena Lombardi Vallauri, è ad oggi l’unico centro italiano in cui vengono addestrati i cani antidroga della Polizia Penitenziaria, che poi saranno destinati alle strutture carcerarie di tutt’Italia.

I poliziotti con esperienza affermano che non conta  la “razza” del quadrupede che viene scelto per ricercare la droga, ciò che conta è soprattutto il legame che si crea tra il cane ed il proprio conduttore. Chiaramente, anche il tipo di scuola che frequentano gli amici a quattro zampe e l’affetto che ricevono dagli agenti della Polizia Penitenziaria, giocano un ruolo fondamentale nell’addestramento.

I cani ospitati nelle varie carceri d’Italia hanno a disposizione ampi spazi verdi nei quali possono correre, giocare e “lavorare”. Per loro cercare la droga diventa sia un gioco d’astuzia che un modo per ricevere premi e carezze.

L’idea di trasformare i cani randagi in cani poliziotto nasce anche dalla necessità di risparmiare denaro, infatti, è inutile comprare delle bestiole, è preferibile invece investire soldi per far vivere meglio quelle che altrimenti sarebbero costrette a vivere tutta la vita in un canile.

L’istruttore, essendo molto amante degli animali, ha immediatamente creduto in questo progetto importante e rivoluzionario. I risultati otternuti fino ad oggi, sono ottimi, in quanto il numero degli allievi quadrupedi è più che raddoppiato, inizialmente erano solo sei e al momento sono quattordici.

È però doveroso sottolineare che per scegliere i cani che adesso fanno parte della Polizia Penitenziaria ne sono stati esaminati ben duemila, perchè non tutti sono adottabili.

Un’altra iniziativa promossa dal carcere di Asti è quella di addestrare alla ricerca della droga anche cani che l’opinione comune ritiene pericolosi, come ad esempio, rottweiler, corso, dobermann e pitbull.

redazione