Gare vietate ai gatti russi: la decisione della Federazione internazionale Felina

Da più di una settimana, continua senza sosta l’invasione della Russia in Ucraina. Allo stesso modo, va avanti la resistenza della popolazione nei confronti del nemico. Il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina sta già avendo conseguenze gravi sull’economia mondiale ed europea in particolare, ma non solo. Sport, cultura, social network: ogni aspetto della quotidianità è stato colpito dal boicottaggio internazionale antirusso. Un boicotaggio che a tratti rasenta l’assurdo. E così niente Olimpiadi per gli atleti russi e bielorussi, esclusi dalle Paralimpiadi invernali di Pechino, niente calcio per la Nazionale e le squadre di club russe, niente competizioni internazionali per le ginnaste della Federazione russa. Insomma, il mondo dello sport si oppone con forza, come mai è successo in questi ultimi anni. E ad opporsi adesso è anche la Federazione Internazionale Felina che  ha vietato la presenza dei gatti russi alle gare e alle competizioni internazionali.

NIENTE MOSTRE PER I FELINI RUSSI

E’ questa la decisione adottata dalle Fife (nell’acronimo in francese, Fédération internationale féline), un ennesimo tentativo del mondo di isolare la Russia e porre fine alla guerra. L’associazione, al cui interno sono rappresententati 43 Paesei, compresi Russia e Ucraina, ha deciso di vietare la presenza degli alleviatori russi e delle loro creature alle esposizioni internazionali. “I russi allevano e vendono molto bene in Europa, sono molto presenti alle esposizioni – ha spiegato Francesco Cinque, presidente della federazione felina italiana e membro della Fife – ma da oggi i gatti russi non potranno più partecipare alle competizioni europee”.

ESCLUSIONE ED AIUTI PER CANI E GATTI UCRAINI: LA SOLIDARIETA’ DELLA FIFE

Una decisione simbolica quella di vietare ai gatti russi le gare internazionali, un segno di solidarietà con il popolo ucraino. “Non si può assistere a queste atrocità senza fare nulla” ha consluso il presidente Cinque. Nonostante i buoni propositi, l’esclusione comporterà una serie di difficoltà per gli allevatori russi e anche per i felini, vittime anch’essi della follia di Putin. “Non hanno nessuna colpa, – ha precisato il presidente – ma il nostro vuole essere un segnale di vicinanza agli ucraini, popolo che stiamo cercando di aiutare dando delle sovvenzioni per far arrivare a chi è in fuga cibo per cani e gatti“. L’indicazione rimarrà in vigore fino alla fine di maggio quando sarà riesaminata.

Catiuscia Polzella