Crisi Ucraina, Roberto De Zerbi racconta il suo lungo viaggio per tornare a casa

Calciatore tutto estro e fantasia, da allenatore Roberto De Zerbi è da anni uno dei migliori profili in Italia, portando un calcio di grande qualità a Sassuolo. Poi il salto, la grande occasione chiamata Shakhtar, in Ucraina. Una sfida accettata senza nessun dubbio.

Dopo i primi mesi in tranquillità, la situazione in Ucraina entra in una fase di emergenza totale, di guerra. Lui e il suo staff avrebbero inizialmente modo di tornare in Italia, ma non lo faranno: “Volevo stare insieme ai calciatori brasiliani, nient’altro”- spiegherà più avanti De Zerbi. A conti fatti, lui sarà l’ultimo ad abbandonare la nave, stringendosi il più forte possibile verso un popolo che è ormai diventato anche suo.

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De Zerbi: “Viaggio infinito, merito di Ceferin”

Roberto De Zerbi e il suo staff sono da pochi giorni rientrati a casa, in Italia. “Il viaggio è stato infinito– racconta l’ex Sassuolo ai microfoni del Corriere della Sera- “Sono partito in treno, la seconda parte l’ho fatta con il pullman, poi ho cambiato per passare la frontiera e sono andato all’aeroporto di Budapest, lo Shakhtar ha messo a disposizione un volo“.

Scappare da una terra sotto bombardamento sembrava impossibile, ma il tutto è stato reso realtà grazie ad Aleksander Ceferin, come racconta De Zerbi: “Il suo apporto, così come quello di Gravina, è stato determinante…” 

“I nostri parenti l’hanno vissuta peggio, speriamo nella pace”

De Zerbi si trovava a Kiev, capitale e punto chiave di una guerra sporca e di vecchio stampo: “Siamo stati svegliati dalle bombe… In quei momenti ho avuto paura e preoccupazione per me e per quelli che erano con me, ma ero sicuro di farcela– spiega De Zerbi. “I nostri parenti l’hanno vissuta peggio di noi. Perchè eravamo ancora lì? Nessuno in Ucraina temeva davvero un attacco della Russia, noi eravamo pronti per giocare”.

Infine, chiude De Zerbi: “Mi ha colpito l’unità del popolo ucraino, di orgoglio e determinazione, speriamo nella pace immediata.”

   

Marco Cavallaro