Faber Nostrum: l’omaggio della nuova musica italiana a Fabrizio De André

Il 26 aprile è uscito ufficialmente Faber Nostrum, un album interamente dedicato alla musica di Fabrizio De Andrè. Il disco vede la partecipazione di molti degli interpreti della nuova scena musicale italiana, quella indie, tutti con il medesimo obiettivo di omaggiare il grande cantautore ligure e di far avvicinare la sua musica anche a un pubblico più giovane. Dori Ghezzi, moglie di De André, ha espresso il suo parere su questo esperimento artistico:

«Sono senza dubbio favorevole a rivisitazioni che comportano scelte coraggiose e quasi spericolate, per poi scoprire, piacevolmente, che hanno ragione di esistere. Del resto, anche Fabrizio sentiva di volta in volta l’esigenza di sperimentare e innovarsi cercando di non ripetere se stesso. Queste operazioni oltretutto ci confermano che c’è sempre un forte punto di congiunzione e comprensione fra più generazioni e diversi linguaggi.»

A capo del progetto c’è Massimo Bonelli di iCompany che, assieme alla Fondazione Fabrizio De André, ha dato vita al disco. L’aspetto notevole di questo lavoro è che ognuno degli interpreti non ha semplicemente cantato De André, ma ha riadattato ogni sua canzone al proprio stile creando una grande varietà di genere, un album estremamente eterogeneo dal punto di vista musicale che si “sdraia” sullo stile inconfondibile dei testi di Faber. Willie Peyote, ad esempio, riadatta Il bombarolo al suo genere, l’hip hop: il risultato è un pezzo di grande carica ed energia che non sminuisce comunque il messaggio che la canzone vuole portare.

Chi più chi meno tutti gli artisti riescono, con le proprie rivisitazioni, a mantenere vivo il ricordo del cantautore, in un compito decisamente arduo. In questo senso, secondo noi, l’interpretazione migliore è data dai Ministri, che hanno deciso di cantare Inverno, uno dei brani più belli e famosi di De André. Nella versione contenuta in questo album, un grande merito ha sicuramente l’orchestra che accompagna le parole di Davide Autelitano, frontman del gruppo. Lui costituisce il vero valore aggiunto: con la sua voce, infatti, riesce a far emergere tutta la malinconia della canzone, unita alla speranza di un’altra estate.

I Ministri. Da www.lascimmiapensa.com

Questa la tracklist completa:

  1. Gazzelle – Sally

  2. Ex-Otago – Amore che vieni, amore che vai

  3. Willie Peyote – Il bombarolo

  4. Canova – Il suonatore Jones

  5. CIMINI ft Lo Stato Sociale – Canzone per l’estate

  6. Ministri – Inverno

  7. Colapesce – Canzone dell’amore perduto

  8. The Leading Guy – Se ti tagliassero a pezzetti

  9. Motta – Verranno a chiederti del nostro amore

  10. La Municipàl – La canzone di Marinella

  11. Fadi – Rimini

  12. Zen Circus – Hotel Supramonte

  13. Pinguini Tattici Nucleari – Fiume Sand Creek

  14. Artù – Cantico dei drogati

  15. Vasco Brondi – Smisurata preghiera

Le scelte di questi autori sono state decisamente coraggiose, per riprendere il discorso di Dori Ghezzi, ma il risultato, alla fine, è esemplare: un grande, grandissimo omaggio a Faber, il cui ricordo non morirà mai.

Marco Nuzzo