Se pensate che solo le attività mentali possono evitare malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson avete ragione solo in parte: anche l’attività fisica, ed in particolare la corsa, contribuisce ad avere una mente più flessibile e a condurre un tenore di vita più sano. Infatti, alcuni esperti hanno dimostrato che, spesso, le persone che rimangono fisicamente attive hanno una memoria più lucida rispetto a chi conduce una vita molto sedentaria. Ad essere implicate in questo processo sono le cellule staminali, qualcosa di cui si parla spesso, ma in realtà ancora oscuro per molti di noi.
Si tratta di cellule non ancora specializzate e che possiedono la capacità, in risposta ad alcuni stimoli specifici, di differenziarsi in tipo differenti di cellule. Alcuni ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibcn – Cnr) di Roma sono riusciti a dimostrare che la corsa aiuta letteralmente a “tenere giovane” il nostro cervello, stimolando la crescita di cellule staminali neuronali che migliorano le capacità mnemoniche, ovvero la memoria. Un motivo in più per dire che correre fa bene davvero alla salute!
Per dimostrare la propria i potesi, i ricercatori hanno concentrato il proprio lavoro su un particolare ceppo di topi affetti da un deficit neuronale causato dall’invecchiamento precoce delle cellule staminali del sistema nervoso. Normalmente, questo tipo particolare di cellula staminale ha di per sé una limitata capacità di produrre neuroni. In questo tipo particolare di topo, questa proprietà si esaurisce prima.
È stato osservato che l’attività fisica aerobica, come appunto la corsa, è in grado nei topi di ridurre il processo di invecchiamento e morte delle staminali neuronali e, al contempo, di riattivarne la proliferazione, rendendo possibile il processo di rigenerazione delle cellule cerebrali dell’ippocampo, area del cervello addetta alla memoria. Insomma, detto in breve, la corsa avrebbe la capacità di innescare un meccanismo di rigenerazione dei neuroni coinvolti nel processo di memorizzazione, migliorando così le capacità mnemoniche.
A sostenere una simile tesi è anche l’Università del Kentucky, negli Stati Uniti centro-orientali, che ha dimostrato che chi si tiene in forma ha una reazione più lucida agli stimoli esterni e una memoria più affinata. L’equipe di ricercatori ha sottoposto 30 persone, di età compresa fra i 59 e i 69 anni, ad una serie di test e i risultati sono stati sbalorditivi! Il flusso di sangue nel cervello dei più pigri era decisamente inferiore di quello dei più attivi: può sembrare una barzelletta, ma persone magre e attive hanno un cervello più grande, come ha dimostrato uno studio parallelo sull’ippocampo dei topi a Baltimora secondo cui nei “topi magri” la rigenerazione delle cellule cerebrali avviene più in fretta!
La ricerca conferma, quindi, quanto scoperto a Roma, ovvero che lo sport aiuta la proliferazione delle staminali neuronali. Gli effetti della corsa sul cervello potrebbero migliorare notevolmente il tenore di un individuo, anche se un po’ in là con gli anni e, anzi, potremmo azzardare che siano proprio le persone di una certa età a beneficiare maggiormente del fenomeno. A questo punto è naturale chiedersi quali nuovi scenari siano aperti per la medicina rigenerativa a fronte di questa scoperta, soprattutto allo scopo di rallentare il decorso di malattie neurodegenerative e dell’invecchiamento. L’attività fisica potrebbe inserirsi a tutti gli effetti nel piano terapeutico di pazienti e soggetti a rischio Parkinson e Alzheimer, mentre già da un po’ si lavora al trapianto di cellule staminali neuronali per correggere anche i danni dovuti ad ischemie.
“Un’attività aerobica moderata – sostiene Linda Clare, docente universitaria inglese – può produrre dei cambiamenti significativi nella struttura del cervello, rendendolo più resistente alle malattie”. Non c’è quindi bisogno di dire quali benefici si possono trarre da una lunga camminata o una corsetta mattutina, se siete abbastanza carichi!