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Djokovic è tornato: il torneo di Wimbledon è ancora una volta suo

Novak Djokovic non delude le aspettative e trionfa a Wimbledon in finale contro Nick Kyrgios con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4, 7-6. Il campione serbo si porta così a 21 titoli Slam, uno in più di Federer e uno in meno di Nadal. Nole si aggiudica così per la settima volta il torneo inglese, e quattro vittorie sono arrivate consecutivamente dal 2018 a oggi. Tra queste ricordiamo la vittoria del 2021 contro il nostro Berrettini. Numeri da alieno per lui, che ha giocato un torneo al limite della perfezione – al netto di qualche set perso – dove ha mostrato ancora una volta la sua grandissima stabilità mentale.

Dopo l’esclusione agli Australian Open e l’eliminazione al Roland Garros contro Nadal, per Djokovic arriva la prima vittoria in uno Slam nel 2022. Nonostante il trionfo Nole non potrà mantenere i 2000 punti vinti lo scorso anno per la questione riguardante gli atleti russi, ed è per questo che ad oggi si trova “solo” al settimo posto nel ranking ATP.

Sul suo cammino Nole ha trovato dei buoni avversari, soprattutto ai quarti, dove ha affrontato il nostro Jannik Sinner. Qui si è vista tutta la differenza tra i due giocatori: Sinner è un fuoriclasse e avrà tutto il tempo per dimostrarlo, e l’esperienza ad oggi non è ancora dalla sua. Nole, dopo essere stato sotto per due set a zero, ha rimontato con grande facilità contro l’altoatesino, che ha comunque giocato un’ottima partita. Alla fine, e non è un caso, sono arrivati anche i complimenti di Djokovic per Sinner. Contro Sinner, poi, Nole ha dato vita a un’immagine che rimarrà nella storia di Wimbledon, con quel suo volo d’aquila dopo un punto impossibile.

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La finale che tutti si sarebbero aspettati avrebbe visto Djokovic sfidare Nadal, in quella che è una sfida che affascina sempre tutti gli appassionati. Il maiorchino, però, ha dovuto abbandonare il torneo appena prima della semifinale contro Kyrgios per un infortunio agli addominali. Già nei quarti contro Fritz lo spagnolo ha accusato il dolore, però da campione senza tempo qual è ha tenuto duro e ha vinto una partita difficilissima.

Per Nick Kyrgios, australiano classe 1995, si è trattata della prima finale Slam in carriera. Il tennista di Canberra è oggettivamente dotato di una qualità fuori dal comune nel gioco, tuttavia molto limitata dalle sue intemperanze comportamentali. Kyrgios è più noto per i suoi comportamenti matti piuttosto che per le sue qualità, ed è un peccato che non si riesca spesso a controllare. In questa edizione di Wimbledon non sono mancate le polemiche. Al primo turno contro Jubb, Kyrgios si è lasciato andare a uno sputo verso qualcuno, reo di avergli mancato di rispetto.

Piena di scintille è stata poi la partita tra l’australiano e Stefanos Tsitsipas, un altro giocatore talentuosissimo ma non dei più calmi. Tra i due c’era un’elettricità altissima, e più il greco che l’australiano non è riuscito a mantenere i nervi saldi. Al termine di una partita di fuoco l’ha spuntata Kyrgios, bravo a superare uno scoglio come Tsitsipas, che sull’erba non gioca comunque il suo miglior tennis.

L’edizione di quest’anno di Wimbledon non è stata, comunque, delle migliori, sia per via della mancata assegnazione di punti sia per le tante assenza. Spicca su tutti quella di Berrettini per positività al Covid. Il tennista romano è uno dei più forti sull’erba e avrebbe potuto davvero dire la sua.

Marco Nuzzo