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Wimbledon 2021: dopo la festa, è il momento dell’analisi della finale

Dopo l’entusiasmo per la giornata di domenica 11 luglio, è arrivato il momento dell’analisi, a mente fredda, della finale di Wimbledon.

Tutta Italia ha già avuto modo di lodare la grande prestazione di Matteo Berrettini, e non poteva che essere così. La partita contro Djokovic, oltre ad essere stata un’importantissima vetrina per il tennis italiano, ha lasciato anche altro.

Partiamo dall’analisi della gara. Durata 3 ore e mezza circa, la partita ha visto Nole trionfare dopo quattro set, agguantando lo Slam numero 20. Ora, raggiunti Federer e Nadal, il serbo punta al Grande Slam, impresa mai riuscita dagli altri due fenomeni.

Il primo set, però, ha visto un enorme Matteo Berrettini. Dopo i primi giochi, dominati dalla tensione, Djokovic si è portato addirittura sul 5-2, ma il tennista italiano è riuscito a rimontare e a vincere il set per 7-6.

Successivamente, se Matteo si è sciolto e ha giocato con la mente sgombra, Djokovic ha alzato il livello e ha dimostrato di essere il più forte di tutti. Ma questo non vuol dire che Berrettini abbia demeritato, anzi, è riuscito a tenergli testa in una finale di Wimbledon.

Djokovic, per vincere la partita, ha dovuto “modificare” il suo stile di gioco: durante gli scambi, infatti, l’abbiamo visto spesso sottorete per via delle numerose palle corte giocate dal suo avversario. Nonostante lui giochi prevalentemente a fondo campo, ha dimostrato grandissima sicurezza anche con questo “insolito” stile di gioco. La grande agilità dei piedi e l’impressionante resistenza fisica e mentale hanno fatto il resto.

Il colpo migliore della partita (e forse di tutta questa edizione di Wimbledon), però, è stato di Berrettini. Nel secondo set, sul punteggio di 5-1 per Djokovic, Matteo si è inventato uno straordinario e difficilissimo tweener in lob (per chi non lo sapesse, è un pallonetto con la palla colpita sotto le gambe) con cui ha sorpreso il serbo, che non è riuscito a ribattere. Dopo la giocata e l’apprezzamento del pubblico, i due sono stati immortalati dalle telecamere con un bel sorriso sportivo. Segno che se Berrettini è rimasto soddisfatto del colpo, anche Djokovic ha apprezzato.

Il tweener di Berrettini. Da www.essentiallysports.com

La partita, poi, si è conclusa con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-4, 6-3 a favore di Djokovic. Nonostante la sconfitta, però, c’è una buonissima notizia per Berrettini. Grazie a questo traguardo, infatti, è riuscito a superare in classifica Roger Federer piazzandosi all’8 posto, miglior posizione raggiunta in carriera. E come ha detto lui, questo non può che essere solo l’inizio. Per Djokovic, invece, il primo posto è sempre più suo, e ad oggi non sembra esserci qualcuno che possa sottrarglielo.

Marco Nuzzo