Di Sebastiano Mura per Social Up!
Il 28 Maggio 2016 ha segnato il ritorno sulla scena musicale internazionale di Justin Timberlake. Il suo ultimo lavoro discografico, il brano “Can’t Stop the Feeling”, inserito nella colonna sonora del nuovo film targato Dreamworks, “Trolls”, è arrivato alla numero 1 della prestigiosa classifica americana Billboard Hot 100, diventando il ventiseiesimo singolo nella storia della chart a classificarsi direttamente alla prima posizione. Il brano ha così riportato Timberlake ad una fama e a una visibilità mondiale, un poco offuscata negli ultimi anni, dedicati principalmente al matrimonio (con la bella attrice americana Jessica Biel) e alla creazione di una famiglia.
Ma chi sta davvero dietro al successo di questo singolo? Senza nulla togliere al lavoro del cantautore americano, ciò su cui vorremmo puntare l’attenzione è la presenza, in sala di scrittura e in sala di incisione, di un duo di autori/produttori svedesi capaci di rivoluzionare e controllare fermamente il mercato musicale, non solo americano ma addirittura mondiale, degli ultimi anni.
E se i nomi Max Martin e Karl Johan Schuster (meglio conosciuto, forse, come Shellback), co-autori e produttori del brano, possono non dirvi molto, che ne dite di Maroon 5, Kesha, Taylor Swift, One Direction, Ariana Grande? Questi sono solo alcuni dei numerosissimi artisti che devono parte del loro successo al lavoro di questi, e altri, produttori ed autori originari della regione scandinava. E se Shellback si avvicina alla fatidica data dei 10 anni di carriera, Martin ha già superato il traguardo dei venti anni passati in sala di incisione e dietro il production desk.
Dalle hit di Britney Spears (“Baby One More Time”, “3”) e Nsync (“It’s Gonna Be Me”) di fine anni Novanta, a quelle più recenti di Taylor Swift (“Shake it Off”, “Bad Blood”) e The Weeknd (“Can’t Feel My Face”), passando per Katy Perry (“I Kissed a Girl”, “Roar”) e Pink (“So What”, “Raise Your Glass”), sono ben 22 i singoli scritti e prodotti da Martin che hanno raggiunto l’apice della prestigiosissima Billboard Hot 100 americana, permettendo all’autore svedese di posizionarsi terzo nella classifica degli autori con il maggior numero di numeri 1 nella storia della chart, alle spalle di Paul McCartney e John Lennon, e al numero due della stessa classifica, rivolta ai produttori, alle spalle di George Martin.
Un prestigio che si conferma di anno in anno e che ha portato anche la regina della chart per eccellenza, la onnipresente Adele, a scegliere il duo di autori per collaborare alla stesura e alla produzione del suo nuovo singolo “Send My Love (To Your New Lover)”.
Ma dagli amatissimi ABBA, agli Ace of Base, ai Cardigans, ai Roxette, sono tantissimi gli artisti svedesi che nel corso degli anni sono riusciti a superare i confini nazionali per affermarsi come star internazionali. Un fenomeno che proprio negli ultimi anni sembra aver ripreso vigore, con nomi come AVICII, Robyn, Tove Lo, Zara Larsson, Lykke Li, tutti artisti facilmente rintracciabili nelle classifiche di mezzo mondo.
Musicisti e cantanti che fanno della collaborazione un aspetto fondamentale della loro carriera: sfruttano le parole e il loro talento compositivo per raggiungere ampie fette di mercato, incontrano artisti di nazionalità differenti, fanno della diversità un punto di incontro. E se alcuni, come i sopracitati Martin e Shellback, hanno già fatto la storia della musica pop degli ultimi decenni, tantissimi altri artisti svedesi, già affermati in patria, ricorrono al songwriting per affacciarsi alla possibilità di estendere il raggio di diffusione del loro lavoro, della loro musica.
Un ultimo caso è quello di Laleh Pourkarim, autentica star in patria, con ben 5 album che hanno raggiunto, nel corso degli anni, la top 3 di numerose classifiche nazionali. Ultimamente proprio Laleh Pourkarim ha saputo reinventarsi come coautrice, musicista e produttrice per altri artisti, alcuni emergenti, come l’americana Tori Kelly (“Should’ve Been Us”), altri già affermati, come la cantautrice inglese Ellie Goulding, con la quale ha co-scritto e co-prodotto tre brani per il suo ultimo album Delirium, o la star americana Demi Lovato.
Una passione e una competenza, quella degli svedesi in campo musicale, e in particolare per il pop, che secondo gli studi effettuati dalla ricercatrice svedese Ola Johansson, risiede in una serie di aspetti combinati di una particolare struttura politico culturale rintracciabile in questo Paese.
In primo luogo il fattore linguistico: l’inglese e lo svedese sono due lingue germaniche ed è forse per questa radice linguistica comune che l’utilizzo della lingua inglese risulta così semplice per le popolazioni scandinave.
In secondo luogo, l’attenzione rivolta all’impianto costitutivo di una canzone, quindi melodia, testo e musica. La melodia, l’aspetto forse più semplice da percepire e apprezzare di una canzone, è anche il più importante per la musica svedese (a sostenerlo è Ulf Ekberg, storico fondatore degli Ace of Base), a tal punto da sacrificare a volte il testo stesso e quindi il messaggio forse più profondo della canzone. La musica va percepita, in quest’ottica, come un qualcosa da apprezzare in maniera semplice e immediata, secondo quella che in lingua inglese viene definita “catchiness” di una canzone, ovvero quella caratteristica che la rende facile da ricordare sin dal primo ascolto.
Come terzo ed ultimo punto, vale la pena di segnalare un supporto politico culturale nei confronti di chi vuole fare musica e vivere di musica. Lontano dall’essere visto come un passatempo o un hobby, l’essere musicista è un progetto che viene sostenuto e finanziato dal governo, attraverso una serie di programmi educativi gratuiti per i ragazzi e di finanziamenti volti a sostenere i gruppi musicali non solo su scala nazionale, ma anche su scala regionale. D’altro canto lo stesso hitmaker Max Martin ha sostenuto di aver seguito da giovane un corso extrascolastico di educazione musicale finanziato dal governo svedese.
Quello scandinavo, è quindi un contesto ricco di influenze, contaminazioni, comunicazione e accettazione che riesce a sviluppare un modo di intendere e fare musica particolarmente creativo e vitale. Che dire oltre? Se siete dei musicisti o dei cantautori in cerca della giusta ispirazione per scrivere quella hit che possa cambiare la vostra vita, una capatina in Svezia potrebbe rivelarsi un’ottima idea.