Un museo che non è un museo, ma un mondo di storie e meraviglie. Questo è l’archivio Gaetano Bonelli che potrebbe avere tutte le carte in regola per essere uno dei principali siti antropologici di Napoli. Ma appunto… potrebbe. Questo perché nonostante la moltitudine di oggetti raccolti e acquistati dal curatore Gaetano Bonelli, il luogo giace in uno stato di assopimento.
Tutti gli oggetti che fanno parte della collezione raccontano Napoli, una città frenetica, viva, con le sue centinaia di storie. Documenti preziosi, testimoni non solo delle attività artigiane e imprenditoriali, ma anche di un popolo che ha vissuto e vive questa città. Ogni singola teca lascia trasparire la quotidianità di un’epoca, una cisterna di ricordi ed emozioni che ripercorrono e ricostruiscono la “napoletanità”.
Dal 12 ottobre 2017, dopo le tante e inascoltate richieste per uno spazio d’esposizione, questo archivio riposa al primo piano della CASA DELLO SCUGNIZZO in Piazzetta San Gennaro a Materdei. Riposa, perché attende risposte istituzionali per essere rilanciato, per diventare un luogo deputato alla fruizione di storia e cultura.
L’idea, di preservare dal tempo e dall’usura ciò che nel tempo ha rappresentato Napoli in tutte le sue sfaccettature, è venuta a Gaetano Bonelli. Lo stesso, da oltre 30 anni, colleziona oggetti, documenti e testimonianze creando un percorso sul vissuto di Partenope.
Una vasta collezione
Un archivio che raccoglie fotografie, libri, giochi napoletani, autografi, locandine teatrali, banconote, abiti, ma anche bidet e toilette elementi che hanno reso Napoli un’eccellenza nel mondo e prima in tanti settori. Ogni oggetto racconta una storia diversa, una curiosità, un qualcosa che si dava per scontato, ma che scontato non è mai stato. Alcuni oggetti sono stati comprati all’asta, altri su bancarelle, negozietti di antiquariato e tutto a spese private dello stesso Bonelli. Una passione cresciuta nel tempo, sempre alla ricerca di nuovi pezzi per arricchire una già grande collezione. Una passione che viene trasmessa a chi lo ascolta e si resta colpiti dalla sua conoscenza di ogni singolo oggetto.
L’archivio Bonelli non raccoglie opere d’arte inestimabili, ma memorie del vissuto. Per questo motivo e per la sua varietà, si configura come un patrimonio culturale, con cui ogni singolo visitatore apprende usi e costumi di un popolo complesso come quello napoletano. Gaetano è una guida preziosa. Da lui si apprendono curiosità storiche interessanti. In quanti conoscono la storia della forchetta? La posata, creata da Gennaro Spadaccini al servizio del Re Lazzarone, fu ideata per permettere al re di mangiare a corte, davanti a illustri ospiti, pietanze come gli spaghetti e la pizza, evitando così il tocco con le mani. Un oggetto che da Napoli si è diffuso poi nel mondo.
Esemplari unici e rari
Mattonelle con decorazioni a X, tipiche delle cucine napoletane, che imitando una grande ragnatela allontanavano gli insetti. I passaporti degli emigranti napoletani, i tesserini delle prime donne iscritte all’università. Antiche banconote del Banco di Napoli, locandine del San Carlo e il più antico bidet, dopo quello di Caserta a forma di chitarra, che dal Regno di Napoli si diffuse quando nel mondo era oggetto inimmaginabile. Le fotografie di un’epoca passata, divise dai migranti in cerca di fortuna in terre lontane e a volte riunite dal destino. I pizzini che segnarono l’ingresso a Napoli dei garibaldini o la collezione di statuine di San Gennaro, tutte diverse. Esistono poche collezioni, o forse nessuna, che documentino una città nei minimi dettagli e quella di Gaetano Bonelli è probabilmente tra le più ricche ed esaustive. Un repertorio di curiosità storiche ed umane che si estende dal ‘500 al secondo dopo guerra.
Una raccolta antropologica che sogna di elevarsi a Museo di Napoli. Un luogo in cui apprendere memorie, fermenti e sapori. Uno spazio in cui sistemare il materiale raccolto in percorsi ad hoc e che fortemente arricchirebbe la città consentendo ai visitatori e agli stessi napoletani di apprendere le radici e la storia di una civiltà indiscutibilmente affascinante quanto vasta.
L’archivio Bonelli necessita di visibilità e di visitatori, turisti, ma soprattutto napoletani curiosi di conoscere la loro storia attraverso esemplari unici della quotidianità napoletana. Si necessita di buona disponibilità e buona volontà affinché anche chi di dovere dovrebbe occuparsene, finalmente lo faccia, senza vaghe promesse.
Ad aprire e a raccontarvi una splendida storia troverete Gaetano Bonelli, telefonate al 3404844132, scrivere alla sua email [email protected] o seguite le pagine facebook dedicate: Museo di Napoli, amici dell’archivio Bonelli.