Frida Kahlo mudec

Amore, passione, arte e dolore: il mondo di Frida Kahlo in mostra a Milano

Un lungo viaggio nel cuore, nella mente, nell’arte, nei costumi e nei grandi amori di Frida Kahlo in mostra al MUDEC di Milano.

Chi è Frida?

Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderòn nasce il 6 luglio del 1907 tra i colori e i profumi di Coyan, Città del Messico. Terza di quattro figli del matrimonio di Matilde Calderòn e Guillermo Kahlo, un famoso fotografo tedesco, è una bambina dalla salute cagionevole, ma piena di vita e di curiosità per il mondo che la circonda. Un mondo difficile, perché in concomitanza alla sua nascita ebbe inizio la Rivoluzione Messicana che anima le menti e i cuori degli abitanti.

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Il suo primo incidente avvenne il 17 settembre 1925, quando rimase vittima di un terribile scontro tra un tram e un autobus dove lei viaggiava. Il tragico evento le costò l’amputazione della gamba destra, motivo per cui fu sempre costretta a utilizzare una protesi.

Il suo secondo incidente fu l’incontro con Diego Rivera, con il quale convolò a nozze nel 1929. Frida aveva solo 22 anni, mentre Diego ne aveva ben 43.

Per i successivi 6 anni, viaggiarono insieme per gli Stati Uniti in quanto Diego era un artista molto richiesto. Frida dipinge, dipinge, dipinge. Dipinge se stessa e per se stessa, una pittura terapeutica per colmare il dolore di un figlio che non potrà mai dare alla luce a causa di continui aborti spontanei.

Inesorabilmente arrivò la separazione con Diego, dopo solo 6 anni di matrimonio. Dopo la sua prima mostra personale nel 1938, Frida inizia il suo periodo artisticamente più prolifero, grazie al contatto con artisti del momento come Andrè Breton. Convinta del fatto che una riconciliazione con Diego potesse giovare alla sua salute, si risposarono, ma non fu così.

Frida si aggrava, tanto che fu costretta a indossare un macabro busto metallico per sostenere la schiena. Le sue opere diventano qui un inno al dolore, un urlo disperato al limite della follia. Nel 1950, la situazione precipita; l’artista messicana è costretta in un letto d’ospedale. Qui le rimangono solo la pittura, il suo diario e l’amore per Diego. Dopo la sua ultima mostra personale, l’unica in Messico, presso la Galleria d’Arte Contemporanea, le viene amputata la gamba destra; da questo momento, Frida non vorrà più vedere nessuno, nemmeno Diego.

La sua ultima opera, l’unica autografata, è Viva la Vida. Il 13 luglio del 1954 lascia questo mondo nella sua adorata Casa Azul, all’età di 47 anni, ufficialmente di embolia polmonare, ma non si esclude che si sia tolta la vita.

Frida Kahlo. Oltre il mito

Il Museo delle culture di Milano ospita più di 200 dipinti, disegni e fotografie di Frida Kahlo, riunendo per la prima volta in un’unica sede espositiva  tutte le opere del  Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti collezioni del mondo dedicate all’artista Frida.

Frida Kahlo-Mudec

Si tratta di un progetto espositivo unico, frutto di sei anni di studi e ricerche attorno alla controversa figura dell’artista, ma sopratutto della donna-guerriera e icona di stile indiscussa.

La mostra è suddivisa in quattro sezioni: Donna – Terra – Politica – Dolore.

DONNA

Frida Kahlo è stata la prima artista femminile a fare del proprio corpo un manifesto sfacciato e diretto, spesso provocatorio. La sua pelle diventa un grido di uguaglianza di genere, un manifesto politico, un opera d’arte che trasmette emozioni forti e contrastanti. I suoi autoritratti e ritratti trasmettono tutto il mondo interiore dell’artista.

TERRA

Tutto in Frida trasuda della sua terra: i suoi abiti, il suo stile, i suoi tratti somatici, la Natura che la circonda e di cui è parte stessa.

E’ una continua interazione simbolica con la Madre Terra, con cui non interpone barriere. Questa relazione osmotica con la sua terra, dovuta anche alla difficile guerra civile che il paese stava attraversando, sarà destinata a influenzare generazioni di artiste, non solo latinoamericane.

POLITICA

L’arte di Frida non può essere letta senza tenere in considerazione il contesto socio-politico che stava vivendo il Messico e il suo rapporto viscerale nei confronti dei forti conflitti interni. Frida non sta ai margini, è una donna animata di forti sentimenti politici: le immagini diventano per lei il veicolo attraverso cui rappresentare la resistenza sociale, il suo corpo diventa un manifesto di protesta. Le opere legate a questo momento della sua vita sono ricche di immagini allegoriche, spesso violente e aggressive e trasgressive.

DOLORE

Il dolore è il filo conduttore della vita di Frida, puntellata da fatali tragedie ed eventi drammatici. Le sue opere rappresentano il dolore da più sfaccettature, emanando una sensazione di sempre al confine tra bellezza e macabro, sacro e profano, vita e morte, tutto e nulla. L’osservatore si ritrova annientato dalla brutalità e dalla sfacciataggine della rappresentazione del dolore, creando una sensazione di orrore, sofferenza, immedesimazione e compassione, ma mai indifferenza.

Un vero e proprio viaggio nella vita di quest’artista che ha fatto dei suoi ideali, delle sue radici e della sua vita, un grande capolavoro.

“Frida Kahlo. Oltre il mito”, a cura di Dielo Sileo, sarà in esposizione al Mudec fino al prossimo 3 giugno.

Buon viaggio!

Mostra Frida Kahlo

lunedì 14.30 – 19.30

martedì – mercoledì 09.30 – 19.30

giovedì – venerdì 09.30 – 22.30

sabato 09.00 – 22.30

domenica 9.00 – 22.30

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Lucrezia Vardanega