Achille Lauro impersona il pop, canta “Penelope” e lascia Sanremo senza parole

Cinque giornate, cinque quadri, cinque momenti di riflessione. Ieri è andata in scena la terza rappresentazione di Achille Lauro sul palco dell’Ariston. Ha raccontato il glam rock incarnandone l’essenza durante la prima serata; si è trasformato in puro rock and roll per rivivere la leggerezza e la sensualità degli anni ‘50 con un tributo a Mina.

Durante la terza puntata Achille ha impersonato un’opera d’arte avvolto da un peplo dorato con una scenografia di un giardino greco con colonne e piante. Ha duettato con Emma Marrone in una emozionante interpretazione di “Penelope” protagonista di questo quadro. Hanno messo in scena la cultura pop, cosa c’è di più popolare di un mito? Incompreso, inafferrabile, lontano nel tempo.

Sono il pop.

Presente, passato

Tutti, nessuno

Universale, censurato

condannato ad una lettura disattenta,

superficiale

imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.

Una persona costruita sopra la tua persona

Divento banale, mi riducono ad un’idea

Antonomasia di quelli come me

Rinchiudere una persona in un disegno

Ma io ero molto di più

Il pregiudizio è una prigione

Il giudizio è la condanna

Dio benedica gli incompresi.

L’esibizione è stata introdotta da un monologo di Monica Guerritore nella quale la famosa attrice di teatro ha dato voce alla morte, il mondo etereo dell’aldilà impercettibile che diventa incubo perché incompreso.

Anche questa volta Achille Lauro ha lasciato tutti interdetti, una esibizione che appena terminata ti lascia come con il fiato sospeso, confuso, interdetto. Poi tutto prende forma, rileggere le sue parole, ricollegare i punti del suo pensiero e vederli prendere forma sotto i nostri occhi.

Sicuramente a fare da collante è stata una incredibile messa in scena e una ricerca dei dettagli stilistici voluta e studiata dallo stesso Lauro in collaborazione con Gucci.

Questo è un viaggio nei generi musicali, ogni serata ha impersonato la musica e i suoi rappresentanti. Tutti i generi che hanno influenzato intere epoche e generazioni e la percezione che possiamo avere del mondo. “Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento. La musica ancora oggi ne è il motore. Ha legittimato la ribellione, la libertà e ha aperto le porte all’individualità” ha dichiarato Achille Lauro.

“Davanti a Dio siamo tutti uguali”.

Claudia Ruiz