Biennale d'Arte di Venezia

5 padiglioni della Biennale d’Arte di Venezia da non perdere

May You Live in Interesting Times: la Biennale d’Arte di Venezia 2019

May You Live in Interesting Times: questo è il concept della Biennale d’Arte di Venezia quest’anno. Un ”tempo interessante” in cui vivere: è questo l’augurio di tutti gli artisti che hanno dato il loro contributo per l’esposizione d’arte contemporanea veneziana, rispecchiando proprio quelle tematiche contemporanea che fanno parte dei nostri ”interesting times”. Denuncia sociale, xenofobia, politica, migrazioni, totalitarismi, femminismo, sostenibilità ambientale; questi e molti altri argomenti sono stati affrontati e declinati con il linguaggio artistico del ventunesimo secolo e con la personalità artistica e culturale che caratterizza le nazioni che si sono cimentate. 

Biennale d'Arte di Venezia

Sotto la direzione dello statunitense Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, la 58esima edizione della Biennale d’Arte di Venezia ha visto ridursi il numero degli artisti (da 120 dell’edizione del 2017 agli attuali 79) e dei paesi partecipanti (38 anziché 51). Rugoff ha portato anche una vera ”rivoluzione rosa” in quanto per la prima volta metà degli artisti sono giovani donne. La mostra è divisa in due parti: Proposizione A, nell’Arsenale, e Proposizione B, nel Padiglione Centrale.

Vediamo qui di seguito una selezione dei padiglioni più interessanti che potrete visitare alla Biennale d’Arte di Venezia. Attenzione però; manca poco alla chiusura!

Biennale d’Arte di Venezia: Padiglione Venezia

Biennale d'Arte di Venezia
Padiglione Venezia

Non era affatto scontato che proprio il padiglione Venezia fosse tra i più coinvolgenti dell’intera area espositiva. Sette artisti con 7 personalità diverse si sono adoperati per un progetto da 200.000 euro di budget, interamente finanziato dagli sponsor Biennale. Nebbia, acqua e un aurea mistica e misteriosa: un’immersione nella città che permette al visitatore di esplorarne la storia e la magia. Il padiglione è in grado di catturare l’essenza di Venezia, utilizzando elementi quali le tipiche bricole, le corde dei marinai, immagini sacre e materiali tipicamente veneziani quali la pietra e il legno.

L’allestimento è stato pensato proprio come sintesi di una storia tra incroci di culture, religioni e arte.
Al tempo stesso, però, il Padiglione guarda alla città e invita il visitatore a interagire con il percorso espositivo…in che modo? Scopritelo voi stessi e lasciatevi avvolgere dal microcosmo della città sull’acqua unica al mondo.

Il padiglione Venezia è stato inaugurato ai Giardini della Biennale con ospiti d’onore quali il regista Ferzan Özpetek e l’attrice Kasia Smutniak, protagonisti della realizzazione di una parte dell’allestimento.

Padiglione Filippine

Biennale Arte Venezia
Padiglione Filippine

Island Weather: il nome scelto per il Padiglione delle Filippine anticipa l’essenza del progetto artistico. Preparatevi a togliervi le scarpe e a camminare sull’acqua dell’oceano che abbraccia l’arcipelago filippino; un viaggio del visitatore a bordo di  isole alla deriva su specchi d’acqua. Camminando tra gli abissi, giù negli abissi si scorgono tracce della cultura e della civiltà filippina. Un chiaro riferimento anche alla fragilità di queste isole, sempre minate dai frequenti fenomeni sistematici e meteorologici spesso violenti e dagli effetti drammatici. Un inno alla popolazione filippina e alla forza di rialzarsi sempre, proprio come l’arte di fare da salvagente allo spirito.

Padiglione Austria

Biennale Arte Venezia
Padiglione Austria

E’ la  prima donna a rappresentare l’Austria nella storia della Biennale di Venezia; Renate Bertlmann, settantacinque anni, artista femminista avanguardista che indaga il ruolo sociale delle donne, la sessualità e la spiritualità da un punto di vista femminile.

Discordo Ergo Sum (Discordo quindi sono): è questa la frase scritta al di fuori del Padiglione dell’Austria, strizzando l’occhio al celebre principio filosofico “ Cogito ergo sum” (Penso dunque sono).

Il sintomo di ribellione e discriminazioni di genere sono i temi più cari alla Bertlmann, che vengono affrontati con la fotografia, il disegno, lo schizzo, il collage. La zona del padiglione più sbalorditiva è sicuramente la grande installazione di 312 rose rosse in vetro di  murano delicatamente infilate in aste che hanno come sommità un coltello. Un dettaglio impercettibile in quanto non si percepisce subito l’elemento acuminato sul fiore; è necessario andare oltre l’apparenza, superando la bellezza di questo manto di rose fino a scoprirne il letto di punte acuminate e potenzialmente letali. Un’allusione alla bellezza e alla fragilità della donna, ma al tempo stesso alla forza, all’audacia e alla sensualità scambiata per sessualità.

Padiglione Francia

Biennale Arte Venezia
Padiglione Francia

La Francia si presenta alla Biennale di Venezia con un’opera d’arte dell’artista Laure Prouvost, in grado di mescolare scultura, arte visuale e performance dal vivo. Il risultato è un allestimento immersivo dove il visitatore è in grado di toccare con mano diversi temi, fluttuando sullo sfondo della società liquida nella quale viviamo. L’installazione ricrea un finto oceano dove nuotano pesci accanto a rifiuti di ogni tipo, frutto dell’inquinamento prodotto dal consumismo e il malcostume della società. Ci sono riferimenti al passato, al presente ma anche al futuro; un messaggio di speranza è quello lanciato dall’artista francese, dove viene proposta una via di fuga che poggia su valori semplici e genuini che accusano gli uomini di tutto il mondo. Deep see blue surrounding you / Vois ce bleu profond te fondreè l’immagine di un’ecosistema malato che non smette di sperare in un futuro migliore.

Il Padiglione della Lituania

Biennale d'Arte Venezia
Padiglione Lituania

Tutti ne hanno parlato; è lui, il Padiglione Lituania il Padiglione della Biennale d’Arte di Venezia, ad aver vinto il Leone d’oro per le partecipazioni nazionali. Sun & Sea (Marina), è curato dalle artiste nonché amiche Lina Lapelyte, compositrice musicale, Vaiva Grainyte, drammaturga, e Rugile Barzdziukaite, regista, si trova nel magazzino della Marina dell’Arsenale.

In scena una spiaggia, con tanto di sabbia, con persone (vere) che si godono una normale giornata sul bagnasciuga. Donne, uomini e bambini che leggono, giocano, prendono il sole o ascoltano musica. Tutto intorno, come spalti di una partita di pallone, il visitatore può osservare la scena dall’alto. L’installazione si può visitare tutti i giorni, ma la performance con gli attori c’è solo di sabato e mercoledì dalle 10 alle 18.

La giuria, composta dalla presidente Stephanie Rosenthal e da Defne Ayas, Cristiana Collu, Sunjung Kim e Hamza Walker, lo ha premiato con il Leone d’Oro per originalità e irriverenza; tutti possono essere parte della performance, basta iscriversi e portare con se un telo mare.

Prendete nota: avete tempo fino al 24 novembre!

 

Lucrezia Vardanega