40 anni e una vita di successi: buon compleanno Tiziano!

“A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all’amore del padre e della madre, né per orgoglio, né per timore. L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di meditazione e di pazienza. A 40 anni so che nessuno può vedere quanto bello è l’amore se non condividi col mondo il tuo sorriso da innamorato […] La felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni penso non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé. Maniacalmente innamorato delle persone, tutte […]. Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 Febbraio del 1980.”

Con queste parole durante il Festival di Sanremo, Tiziano Ferro preannuncia l’arrivo dei suoi 40 anni. E quale occasione migliore di questa per ricordare com’è arrivato ad essere ciò che è ora?

Nato nel mese dell’amore, Febbraio, da mamma Julia e papà Sergio, non è tra quelli che ha ottenuto tutto subito e facile, ma oggi è tra i cantautori più amati e stimati del panorama italiano e internazionale. Schivo per natura, si è sempre mostrato poco preferendo di gran lunga far parlare i suoi testi e la sua musica. Anima apolide, ha vissuto in Italia e all’Estero, e ancora oggi si divide tra Milano e Los Angeles.

Il filo conduttore di tutti i suoi successi?
L’amore. Verso se stessi e verso gli altri. Amore in tutte le sue sfumature. Amore e felicità. Amore e odio. Semplicemente AMORE.

Era il lontano 2001, dopo alcuni rifiuti da parte di alcune etichette discografiche che l’avevano considerato come l’ennesimo bluff che avrebbe catturato soltanto l’attenzione delle ragazzine, grazie a Alberto Salerni e Mara Maionchi (che diciamolo, c’avevano visto lungo!) esordì con il primo singolo Xdono. Un brano che Tiziano Ferro scrisse su una panchina del Parco Comunale di Latina mentre si stava recando nello studio del padre e che rimase per diverse settimane ai vertici delle classifiche di vendita europea.
Quel perdono, che chissà non gli è stato implorato da chi gli aveva sbattuto le porte in faccia, ha invece dato il via ad una carriera in discesa, fatta di traguardi e soddisfazioni.

Dopo appena due anni esce “111”, l’album che prende il nome dal peso che il cantante aveva raggiunto durante la sua adolescenza. E attraverso singoli come “Sere nere” e “Non me lo so spiegare” racconta ciò che resta di un amore finito. La malinconia, la tristezza e i molti ricordi con cui bisogna fare i conti. Una fortuna che porta la prima di queste due canzoni a diventare la colonna sonora del film “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia.
Chi di voi non ha pianto con il sottofondo di questa canzone mangiando chili di cioccolata? O chi di voi non ha cantato a squarciagola “…di seeeereeee neeeereeeeee”?.
Ve lo dico io: tutti!!!

Arriva il 2006, e l’amore è ancora il fil rouge della sua fama.
Nel giugno di quell’anno esce “Nessuno è solo”, l’album di inediti come “Ti scatterò una foto”, “Stop!Dimentica”, “Ed ero contentissimo”, che dimostrano una crescita musicale dell’artista e la volontà di sperimentare nuovi generi.
Tre anni dopo, nel 2009, esce “Alla mia età”, un album che suggerisce il perdono. Verso se stessi e verso gli altri, perché sbagliare è umano, perché per fortuna qualcuno tiene d’occhio le seconde possibilità.
Nel 2011 viene pubblicato il quinto album intitolato “L’amore è una cosa semplice”. Ogni canzone di quest’album ha fatto credere nell’amore ai più piccoli, e ha ricordato ai più grandi che non è mai troppo tardi per far battere il cuore. E tu Tiziano, quante volte ci hai fatto innamorare?

Pochi anni di stop ed ecco che nel 2016 torna con il sesto album “Il mestiere della vita”. Composto di tredici brani tra cui l’inedito portafortuna “Valore assoluto” in cui la tematica principale è la fiducia cieca nelle persone che ci sostengono. Quell’amore incondizionato che nessun cambiamento epocale della vita potrà logorare.

Tanti anni, mille successi, e non solo l’amore per la musica. Tiziano Ferro non ci ha fatto solo sobbalzare il cuore con le note di un pianoforte o una chitarra e la melodia della sua voce, c’ha provato anche con le parole, quelle giuste. Nel 2010 pubblica il suo primo libro ufficiale “Trent’anni e una chiacchierata con papà” edito da Kowalski: un diario autobiografico  dal 1995 al 2010, anno in cui, dopo una lunga e sofferta ricerca interiore, riconosce a se stesso e al mondo di essere omosessuale. Nel 2012 invece pubblica il libro che prende il nome dallo stesso singolo di quell’anno, in cui narra la sua parte di vita durante il 2010 e il 2011.

Nel novembre del 2019 è tornato a farci piangere. Un’attesa che ha aumentato il desiderio. no? Con “Accetto miracoli” torna in scena facendo felici i fan del suo genere più classico e romantico, in cui racconta il suo rapporto contrastato con il destino e la speranza che i miracoli, soprattutto d’amore, esistono davvero.

Amore, sogni, conquiste, vittorie: se la sua vita avesse bisogno di sottotitoli questi ci calzano a pennello.
Grazie perché a farci sognare, il più delle volte, ci hai pensato tu.
E buon compleanno Tiziano!!!

Rachele Pezzella