Vocktail: la tecnologia da oggi si beve

Siamo fuori casa e l’unica cosa che abbiamo a disposizione è dell’acqua? Siamo così giù di morale che, piuttosto, berremmo un intera pinta di birra, del vino o ancora meglio un cocktail? C’è da festeggiare perché finalmente il karma ci ha ripagato interi anni di agonia, facendo espiare al nostro ex tutto il dolore che ci ha causato? La suocera ha deciso che per questo fine settimana non si auto inviterà in casa nostra e saremmo liberi di girare nudi? Abbiamo passato l’ultimo esame prima della laurea e, l’idea di bruciare tutti i libri, non è abbastanza segnante per suggellare il momento?

Bere è sempre e comunque una buona idea! Che sia per festeggiare, per consolazione, per disperazione o per rilassamento, si troverà sempre una buona ragione per sorseggiare un cicchetto e chi siamo noi per negarvelo?

Ecco quindi che arriva l’invenzione più geniale di tutte: il bicchiere che trasforma l’acqua in cocktail (senza che voi diventiate necessariamente i messia del nuovo millennio)!

L’idea strabiliante arriva dall’Università Nazionale di Singapore ha l’obiettivo di riprodurre virtualmente i sapori dei cocktail più famosi grazie a dei particolari bicchieri. Si chiamano Vocktail e non sono altro che dei calici tecnologici in grado di alterare la percezione umana e  riprodurre virtualmente sapori, odore e colore delle bevande che vogliono emulare. E’ il frutto di anni di lavoro e di collaborazioni, che ha visto l’Università collaborare, dal lontano 2013, con l’azienda Digital Lollipop, che ha aiutato il team ideatore a capire come trasformare la semplice idea in qualcosa di concreto. Il progetto ha l’obiettivo di simulare gli aromi di base, come dolce, salato, acido e amaro, inviando semplici segnali elettrici e termici alla lingua. Quest’ultima, percepirebbe e registrerebbe ciò che sta toccando, come normalissime e naturali fragranze, ingannando così anche il cervello.

Come avviene tutto questo? Grazie, in primis, a due elettrodi d’argento, posti sul bordo del bicchiere, che inviano segnali elettrici, ma completamente controllati, alla punta della lingua. Poi tramite un LED collocato sul fondo della coppa in vetro, che illumina il liquido del colore adatto per influenzare e modificare positivamente la percezione del gusto. Ed infine, impiegando delle cartucce, poste anch’esse in prossimità del bordo del bicchiere, che simulano il profumo del drink quando se ne beve un sorso. Ove  questo non fosse bastevole, il tutto viene alimentato da piccole pompe d’aria alla base del bicchiere, che aiutano a rendere l’acqua ancora più particolare.

L’unione di queste quattro idee, ha dato frutto a qualcosa di innovativo che riesce a simulare perfettamente i cocktail di normale consumo e che i clienti possono modificare a proprio piacimento e ad ogni evenienza attraverso un’applicazione da scaricare sullo smartphone.

Ma questo progetto è solo alla base del suo reale sviluppo. Difatti, l’idea comune, sarebbe quella di traslare tutto questo, dai semplici cocktail a qualcosa di più consistente, come il cibo, vero e proprio. In questa maniera non sarebbe molto più semplice seguire, per esempio, una dieta? Appagheremmo così, la nostra voglia di dolce o carboidrati, senza immettere zuccheri o grassi nel nostro corpo!

Nimesha Ranasinghe, uno dei ricercatori che si sono occupati della ricerca, puntualizza: “Utilizzando questa tecnologia, il sale può essere consumato in modo virtuale, senza problemi per la salute. Allo stesso modo, per i pazienti diabetici, il consumo di zucchero può essere ridotto drasticamente senza perdita del piacere sensoriale, ma potrebbe anche migliorare la qualità della vita per i pazienti in chemioterapia, che hanno il senso del gusto ridotto”.

Se si pensasse pure che, in questa maniera, sarebbero evitate anche tutte le ubriacature e gli incidenti stradali che derivano dall’assunzione di alcool, tutto questo non sarebbe qualcosa di rivoluzionario?

Alla fine, la tecnologia, parrebbe arrivata anche sulle nostre tavole o, per meglio dire, quasi dentro alle nostre pance, sembrando essere anche perfettamente digeribile!

Ora, la domanda più importante di tutte: siete pronti ad ubriacarvi con l’acqua?

Alessia Cavallaro