Un itinerario tra le rarità collezionistiche dell’Ottocento

Wunderkammer è un termine coniato nel XVI secolo dai collezionisti nord europei per indicare particolari ambienti privati dove questi appassionati conservavano oggetti d’arte o souvenir di viaggi intorno al mondo. Letteralmente si può tradurre con wunder, meraviglia e kammer, camera, quindi “camera delle meraviglie”. L’usanza però risale ai secoli precedenti ed è tutta italiana, infatti ancora oggi nel nostro paese, è possibile ammirare studioli del XV secolo come quelli del palazzo ducale a Urbino o del castello estense di Ferrara.

In particolare, oltre alle località sopra citate, a Firenze si trova la wunderkammer di Frederick Stibbert, un noto imprenditore inglese, nonostante fosse nato in Italia. Questo perché il ricco collezionista ed imprenditore inglese deve i suoi natali fiorentini alla madre Giulia Cafaggi, toscana D.O.C.

Al momento, questi oggetti di rara bellezza raccolti, sono visitabili presso una mostra che si tiene nel “suo” museo, proprio quello che alla sua morte decise di donare alla città di Firenze inserendola nel suo testamento. Il museo è ora gestito da una Fondazione, istituita per volontà testamentaria di Stibbert stesso. Egli lasciò tutto il suo patrimonio museale in prima istanza alla Nazione Britannica e, in caso di rinuncia, alla Città di Firenze che subentrò infatti al primo legatario. Gli obblighi, puntualmente assolti, erano di mantenere le collezioni nel luogo e negli ambienti per loro pensati e di aprire il Museo al pubblico per la conoscenza degli studiosi e l’educazione dei giovani.

L’esposizione, iniziata il 6 maggio 2016, si concluderà il giorno 16 ottobre 2016. Durante questo lasso di tempo sarà possibile visitare oltre 36.000 numeri di inventario (per circa cinquantamila oggetti), per la maggior parte esposti, appartenenti a varie collezioni come l’Armeria Europea, l’Armeria Islamica, l’Armeria Giapponese, la Quadriera, le Porcellane e i Costumi.

Visitare una wunderkammer di questo genere appare un obbligo per appassionati e non, in una splendida cornice come quelle di Firenze, c’è la possibilità di vedere da vicino quanto l’amore dell’uomo per la conservazione della bellezza sia così forte, da volerla condividere con le generazioni future perché l’intera umanità se ne possa beare. Un atto di generosità estremo che ci dà l’occasione di confrontare su di uno stesso piano, culture e epoche differenti, dalla forma mentis del collezionista ottocentesco, alle peculiarità di paesi che ancora oggi ci appaiono pieni di mistero e fascino.

E’ possibile ricavare maggiori informazioni su quest’esposizione direttamente dal sito di cui riporto qui il link.