La misura del tempo di Carofiglio: un altro caso per l’Avv. Guerrieri

Tra un’ospitata nel salotto di Lilli Gruber ed un tweet misto di sarcasmo e cinismo, Gianrico Carofiglio ha avuto il tempo di scrivere “La misura del tempo” edito da Einaudi.

L’ex magistrato devoto all’arte dello scrivere da anni, dopo essersi inventato il personaggio dell’Avvocato Guido Guerrieri, ci aveva abituato a libri sull’importanza e l’uso delle parole o a romanzi di contenuto diverso.

Con “La misura del tempo”, invece, Carofiglio torna a raccontare dell’Avvocato Guido Guerrieri che ancora una volta dovrà espedire la migliore strategia difensiva per poter garantire la difesa necessaria al suo assistito.

Non un caso qualunque, ma l’Avvocato Guerrieri deve fare i conti con una sentenza di condanna in primo grado per omicidio del figlio di Lorenza Delle Foglie, una sua vecchia fiamma, subentrando nella difesa dopo la morte del precedente legale Avv. Costamagna.

Con l’aiuto ed il supporto dei colleghi e amici di sempre e della sua Annapaola, l’Avv. Guerrieri cercherà di fare luce sulla vicenda con l’unico obiettivo di immettere nella mente del collegio della Corte di Appello almeno il ragionevole dubbio, fondamentale per non far considerare colpevole il suo assistito ed avere così una riforma della sentenza.

La vicenda risulta più ingarbugliata di quanto immaginato e l’Avv. Guerrieri si rende conto di come sia la fase delle indagini, sia la fase dibattimentale siano state per certi aspetti lacunosi. Tra insidie processuali e soluzioni svelte da reperire, l’Avv. Guerrrieri troverà  tempo per rimuginare sul passato e su come sono iniziate e finite le cose con Lorenza.

“La misura del tempo” si rivela essere un libro piacevole con un finale sorprendente per il lettore medio, ma banale per chi mastica o ha a che fare quotidianamente con la giustizia.

Di certo, infatti, quando Gianrico Carofiglio rispolvera il personaggio dell’Avv. Guido Guerrieri allo stesso tempo sfrutta le sue conoscenze di diritto processuale penale e quanto l’esperienza da magistrato gli ha insegnato formandolo. Ciò si nota quando ci tiene a specificare certe fasi del processo o il contenuto di un articolo del codice di procedura penale o ancora quando pone attenzione ad ogni dettaglio della discussione finale dell’Avv. Guido Guerrieri. È come se facesse un esercizio di stile che lascia sbigottito il lettore medio, ma che rischia alla lunga di tediare tutti coloro che sin dal primo libro leggono lo scrittore.

A differenza dei libri precedenti, però, qui lo scrittore attraverso il protagonista parla del tempo, del suo scorrere e di come la sua misura cambia con l’età. Ci sono riflessioni molto interessanti e perspicaci che portano l’Avv. Guerrieri a comprendere che il tempo che fu con Lorenza non può replicarsi proprio perché il tempo trascorso li ha cambiati con il carico di esperienze che ha riservato ad entrambi.

In definitiva, quindi, “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio è un buon libro ma senza la pretesa di essere uno dei migliori. È solo un ottimo modo per trascorrere il proprio tempo libero o un weekend, leggendo.

Buona lettura!

Sandy Sciuto