Dal 1967 con la prima conferenza internazionale di “Arpanet”, il mondo della tecnologia e con esso quello della navigazione sul web non hanno avuto momenti d’arresto, indirizzati verso sviluppi ancor oggi inarrestabili. Da un primo collegamento fra quattro Università americane del 1969 l’universo ha avuto un’evoluzione stupefacente, entrando progressivamente in ogni aspetto della vita quotidiana. Da semplici chat alla creazione di contenuti artistici in forma digitale
Oggi nel 2018 Internet e l’uomo compiono un ulteriore passo in avanti, collegandosi ed integrandosi con il fiorente mando dell’arte. Stavolta non più d’ampliamento dei tradizionali musei, gallerie o case d’asta con i loro siti web, piuttosto con la creazione di un nuovo ecosistema dell’arte, quello delle opere digitali. Esse al pari di quelle reali, sono definite creazioni originali a tutti gli effetti. L’unica differenza che non potranno essere fruite nella loro fisicità ma visibili in qualsiasi momento e in tutti i suoi elementi da ogni computer del mondo.
Scambiate, osservate, conservate e vendute su piattaforme autonome e protette da regole tanto specifiche quanto determinanti una nuova era del mondo dell’arte, bisognoso di norme che ne stabiliscano i limiti e gli oneri.
Per opere d’arte digitali si intendono solo creazioni che esistono sul mondo virtuale, non accessibili a chiunque ma fruibili solo da chi compra l’opera in appositi mercati digitali. Ogni realizzazione sarà pienamente riconosciuta da leggi che ne attestino l’autenticità e il riferimento all’autore. In questi specifici casi, il pagamento di ogni opera sarà effettuato tramite cripto-valute, con la necessità di immagazzinare ogni possibile informazione che ne possa attestare il proprietario e il prezzo. Un’amministrazione obbligatoria quanto più trasparente possibile.
In breve tempo questa nuova branca del mondo dell’arte ha raggiunto giri d’affari ragguardevoli con neo artisti e neo collezionisti protagonisti di queste nuove terre promesse dell’arte. Chissà se e in quanto tempo questi nuovi sviluppi dell’arte contemporanea spingeranno le tradizionali opere fisiche nel baratro o conviveranno armoniosamente.