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Tutti i contenuti sulla violenza di genere che ti sei perso questa settimana

Negli ultimi giorni la discussione sulla violenza di genere è decisamente cresciuta. Complici anche i recenti e terribili fatti di cronaca, l’opinione pubblica si è espressa soprattutto sulle piattaforme digitali, Instagram in primo luogo. E nella settimana della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, vi proponiamo un riepilogo di questi contenuti, che se avete perso, dovete assolutamente recuperare.

Chiara Ferragni

Non solo influencer di moda, ma anche di tematiche importanti. Chiara ha pubblicato un igvt della durata di dieci minuti in cui affronta questi delicatissimi temi. La Ferragni denuncia una società ancora troppo maschilista e patriarcale, in cui le donne vengono giudicate in maniera negativa non solo dagli uomini ma anche dalle donne stesse.

Nel suo discorso Chiara analizza differenti tematiche come il victim blaming, ovvero la colpevolizzazione della vittima, e lo slut shaming, il cosiddetto stigma della puttana, che consiste nell’atto di far sentire una donna colpevole o inferiore per determinati comportamenti o desideri sessuali.

La Ferragni ha inoltre detto che questo è il momento per cercare di cambiare questa società. Con questo igtv ha dimostrato di voler contribuire a questa battaglia, portando il problema all’attenzione di molti.

Come ha sottolineato Carlotta Vagnoli, che da sempre tratta questi temi, questo video contribuisce ad “uscire dalla bolla”, in quanto per la prima volta si affrontano argomenti ritenuti di nicchia con un pubblico più vasto. Il video della Ferragni ha infatti superato le 7 milioni di visualizzazioni.

https://www.instagram.com/p/CH2rUlFFz1c/

Antonio Ravenna per Will_ita

Antonio Ravenna, che si occupa di privacy e tecnologia, è stato il protagonista di alcune storie sulla pagina Instagram di Will_ita. Queste sono state raccolte e pubblicate in un igtv sul suo profilo personale. Il tema del video è il Revenge porn. Nello specifico Ravenna si è soffermato sull’introduzione dell’articolo 612-tre del 2019 che punisce chi condivide e diffonde immagini private senza il consenso.

Con la domanda: dov’è l’etica se il carnefice diventa il bravo ragazzo che salutava i vicini? anche lui pone l’attenzione sul linguaggio dei media, che spesso è sbagliato e contribuisce a creare una scorretta interpretazione dei fatti. Questo è un tema di fondamentale importanza in quanto molto spesso il giornalismo tratta di violenza di genere privandola del suo significato culturale, trattandola come fatto privato. Molti sono gli articoli in cui i media descrivono le violenze con eufemismi e giri di parole: delitto d’amore, conflitto famigliare.

Il carattere strutturale e socio-culturale della violenza di genere viene così occultato, ponendo l’attenzione sulla ricerca di un movente, come in un qualsiasi caso di cronaca nera.

https://www.instagram.com/p/CGiYlheh6_M/

Irene Facheris e il suo illuminante discorso

Irene Facheris ha scelto di pubblicare un video in cui parla alla seconda persona singolare. In particolare, si rivolge agli uomini, o meglio a “te uomo eterosessuale cisgender”. L’obiettivo è una riflessione sull’espressione “non tutti gli uomini”, obiezione che viene fatta ogni volta che si discute su un problema di genere. Dieci minuti intensi in cui questa ragazza vi farà letteralmente ricredere e vi darà modo di osservare la realtà da un altro punto di vista. Non vi sveliamo altro se non che è assolutamente da non perdere.

Carolina Capria: L’ha scritto una donna

Carolina Capria è nota su Instagram per il suo profilo L’ha scritto una donna, dove da tempo recensisce e racconta libri scritti da donne. Lei ha voluto affrontare il tema della cultura dello stupro. In un igtv della durata di 11 minuti, legge e commenta alcuni passi di tre differenti libri: Te la sei cercata di Louise O’Neill, Lucky di Alice Sebold e Gli uomini mi spiegano le cose di Rebecca Solnit.

Opere che affrontano la tematica in maniera totalmente differente, ma particolarmente interessante. Personaggi diversi accomunati dalla normalizzazione dello stupro: un accidente in cui possiamo incombere tutte quante.

Nudini di Simone Ofenbach & Giulia Hartz

Nudini è un’idea che nasce da Simone Ofenbach e Giulia Hartz. I due hanno deciso di condividere ora il progetto dopo i fatti delle scorse settimane che vedono coinvolta un’altra vittima di una cultura marcia. Simone e Giulia si sono chiesti cosa potessero fare per sensibilizzare e rendere chiara l’importanza del rispetto e del consenso nello scambio di foto e video intimi.

In primo luogo hanno ribadito l’importanza di non condividere le immagini o i video di nudi che si ricevono. Sono contenuti estremamente personali che chi invia certamente non desidera che diventino pubblici.

Il punto su cui insistono maggiormente è il tema del consenso, che deve essere prerogativa assoluta di qualsiasi rapporto. Per renderlo giocoso e accattivante hanno creato una serie di grafiche da screenshottare e condividere con chiunque si voglia scambiare Nudini.

Instagram @sampsof