Sex Education 2 è un ripasso ottimale delle regole sul sesso e sull’amore

Si è fatta aspettare, ma finalmente con l’avvento del 2020 è arrivata su Netflix la seconda stagione di Sex Education.

Con la prima stagione, la serie si era fatta notare in tutto il mondo per il modo di raccontare del rapporto degli adolescenti con il sesso in modo intelligente, incalzante, senza tabù e mettendo in bocca ad Otis, un ragazzo vergine e timido, consigli su come godere e far godere.

Nella seconda stagione si conferma lo slancio della struttura narrativa, il ritmo ed i dialoghi tra i protagonisti ben scritti e molto incisivi.

Molte serie hanno al centro il sesso ed i problemi adolescenziali ad esso legati, ma solo Sex Education è stato in grado di parlarne usando un linguaggio semplice e abbastanza vicino a chi la segue.

Tra alti e bassi, gli autori hanno deciso di tornare a raccontare le vicende amorose di Otis sempre su due livelli: quello suo che vive una situazione difficoltosa tra Maeve e Ola e il livello degli altri che provano ad avere consigli da lui, nonostante la sua vita sentimentale vada a rotoli fino a diventare oggetto di scherno.

Ciò che colpisce, inoltre, è che stavolta gli autori hanno deciso di impostare la vita di ogni personaggio rilevante su base triangolare. I protagonisti si trovano ad un certo punto a doversi interfacciare sia con chi hanno una relazione sia con chi è stato soggetto del desiderio trovandosi costretti a dover scegliere.

Dispiace però che, talvolta, gli autori siano stati banali e con un approccio quasi fiabesco ai vari rapporti amorosi, lasciandosi trasportare forse dal forte senso di romanticismo.

L’abitudine a trattare tematiche sessuali di un certo spessore è rimasta anche nella seconda stagione. Gli episodi spaziano dalla masturbazione femminile e maschile, il raggiungimento del piacere delle donne, le molestie sessuali, la pansessualità al sesso anale e le basi del corteggiamento.

La serie è un vero e proprio ripasso veloce delle regole sul sesso e sull’amore che sono necessarie sia per chi ha già accumulato parecchia esperienza sia per chi è spratico, proprio come Otis.

“Sex Education”, infatti, spiega chiaramente che non ci può essere sesso senza una comunicazione sincera. Parlarsi e confrontarsi, anche a costo di dover ammettere al partner di aver finto, sono le basi per avere un rapporto sessuale soddisfacente ed appagante per entrambi.

Molte sono le scene nella seconda stagione in cui i personaggi si trovano spiazzati dal non riuscire a far godere il partner o a non sapere cosa piace all’altro proprio perché non glielo chiedono.

È necessario, inoltre, comprendere come ognuno di noi arrivi al piacere e di conseguenza all’orgasmo in maniera diversa. Se l’orgasmo dell’uomo è più immediato e passa per sinapsi elementari, quello della donna è più ricercato. Lavorare sul piacere e su come raggiungerlo al meglio deve essere fatto non solo nella coppia, ma soprattutto in maniera personale. Chi sa come arrivare al piacere da solo, sa come e cosa indicare al partner. È fondamentale sperimentare da soli e anche in coppia finchè non si arriva lì dove pochi sono davvero stati.

In “Sex education” si analizza anche quanto sia importante scoprire la propria identità sessuale in prospettiva a come e con chi relazionarsi: se con il genere maschile, se con il genere femminile o con entrambi.

L’amore è qualcosa di non veramente trattato e considerato dagli autori, se non verso la fine quando i protagonisti si trovano a dover scegliere tra le proprie pulsioni sessuali e la comprensione della paura reale o presunta di perdere la persona realmente desiderata. Il sentimento più osannato al mondo aleggia, si fa intendere che sia quello l’obiettivo di tutto questo sommovimento, ma non è ancora il protagonista.

Il finale aperto della seconda stagione è garazia di una terza stagione. Senza dubbio!

Ripassate, intanto, e non fatevi cogliere impreparati dalla vita!

Sandy Sciuto