Sesso, ambiguità e cose inutili: hai mai letto un libro brutto?

E poi dicono che il settore dell’editoria è in crisi! Ci credo: si pubblica davvero di tutto! Tutti leggiamo i libri che ci piacciono: non stiamo a riempire la nostra libreria di Moccia se ci piacciono Saramango e Borges. Conosciamo anche altri libri per chiara fama. Pensiamo ai classici della nostra letteratura: chi non ha mai sentito parlare di Calvino e Pasolini? Ma ci sono anche i best seller del momento, quelli che vanno di moda, a seconda del periodo: “50 sfumature di grigio”, “Harry Potter” fino a Bruno Vespa e Andrea Scanzi.

ESISTONO DAVVERO DEI LIBRI TALMENTE BRUTTI?

Ma esistono libri brutti? E per “brutti”, cosa intendiamo? Esteticamente? È vero che un libro non dovrebbe essere giudicato solo dalla copertina (ora come ora, quello sfregio ideato dai designers della Mondadori non farebbe guadagnare un soldo, eppure…), ma è anche vero che in libreria la prima cosa che colpisce sono titolo e copertina.

Anche nell’antichità ci saranno stati “libri brutti” o stravaganti. Una volta c’era il rogo ed era più facile disfarsene forse… Forse per questo non ne sappiamo moltissimo, anche perché le dinamiche storiche ed editoriali erano ben diverse da quelle di oggi. E soprattutto erano diversi i gusti: vi immaginate Aldo Manuzio nella sua stamperia veneziana che concedeva ad Alfonso Signorini di pubblicare “Costantino desnudo” con prefazione di Maurizio Costanzo? Lui, Manuzio, era intelligente…

Capita anche che quelli che erano una volta ritenuti “libri brutti”, vuoi perché troppo pesanti, vuoi perché troppo noiosi, vuoi perché troppo lunghi, in realtà con il passare del tempo hanno acquistato fama e fortuna. Leopardi in primis, ma soprattutto di Svevo la critica scriveva fino a metà del secolo scorso che “scrive male”. Certo: stiamo usando due pesi e due misure. Leopardi e Svevo nel firmamento della nostra storia, tata Lucia un po’ più… terra terra, diciamo…

DOVE POSSO TROVARE “LIBRI BRUTTI”?

Se volete saperne di più sui libri brutti dovete andare a vedere la pagina Instagram @libri.brutti e vi farete un’idea delle porcherie che sono uscite sugli scaffali italiana. E non parliamo di “Twilight” o Fabio Volo. Per esempio: “Finché c’è Fede” di Emilio Fede, “900 giorni sul marciapiede” di Paolo Brosio, “Smemorie” di Maurizio Costanzo.

Ma andiamo a vedere altri titoli: “Stasera no. 101 scuse per non fare l’amore”, “Storie di Omnitel. L’azienda raccontata dai protagonisti”, “Sculture di pane”, “Passere senza nido”, “Il maiale. Macchina celere da carne”.

Non siete contenti? Abbiamo selezionato dal profilo di @libri.brutti alcuni titoli brutti e divertenti! Consigli per gli acquisti? Se proprio volete… Un libro non si giudica mai dalla copertina, ma alcuni sono proprio bruttini…