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Salopette che passione: la storia di un capo iconico

Tra i ricordi d’infanzia sicuramente tutti hanno almeno una foto con una salopette di jeans. E questo perché per i bambini è molto comoda. Permette infatti di fare molti movimenti ed è quindi adatta soprattutto nel periodo in cui si gattona o si muovono i primi passi. E poi vogliamo parlare di quanto sono teneri i bambini che la indossano?

Da qualche anno però questo capo è tornato ad essere di moda anche tra gli adulti e le fantasie e i modelli sono letteralmente moltiplicati. La salopette è al centro di discussioni: c’è chi la ama e chi invece la detesta. Ciò che però bisogna tenere ben a mente è la storia di questo capo che vanta la bellezza di più di cento anni.

L’idea fu di Levi Strauss che alla fine dell’Ottocento, spinto dall’esigenza di soddisfare i bisogni dei lavoratori, pensò a questa soluzione. La praticità e la comodità sono infatti i termini che più si addicono a questo capo. Levi Strauss pensò ad un indumento in denim dotato di una pettorina e da bretelle regolabili. Gli operai la adorarono e da quel momento divenne ufficialmente l’abito per il lavoro.

Con gli anni Sessanta diventò un vero must-have e fece impazzire sia gli uomini che le donne che iniziarono a portarla abbinata ad altri accessori. Addirittura, la salopette conquistò le passerelle, dove venne rivisitata da numerosi stilisti che proposero versioni in differenti tessuti e forme.

È però negli anni Settanta che raggiunge il successo. In quel periodo infatti si registrò un aumento delle vendite, segno che la salopette aveva conquistato proprio tutti. Sul mercato erano disponibili modelli a zampa di elefante, skinny, shorts e a gonna. Anche le pettorine potevano variare: classiche, aderenti, scollate, con bretelle di spessore differente. Anche con le fantasie ci si sbizzarrì notevolmente: erano infatti gli anni dei figli dei fiori e le stampe floreali arrivarono anche sulle salopette.

Negli anni Ottanta questa moda passò e il capo smise di essere il protagonista indiscusso. Nonostante ciò, i fedelissimi continuarono ad indossarla e ad amarla. Arrivarono poi gli anni Novanta e il capo tornò ufficialmente di moda. Questa volta si iniziò ad indossarlo con una o entrambe le bretelle abbassate come simbolo di ribellione.

La salopette è apprezzata soprattutto dalle donne in dolce attesa in quanto concilia la comodità di un pantalone senza però che la vita sia schiacciata. La salopette quindi sostiene e al contempo protegge la pancia delle future mamme.

Insomma letteralmente ha fatto impazzire tutti e ancora oggi scende agguerrita in campo, soprattutto nella stagione estiva in versione shorts o mini-dress.

Eleonora Corso