Quella “ballata del mare salato”che arriva fino a Bologna

Perfettamente allineati sullo scaffale della libreria o raggruppati in uno scatolone in soffitta, i fumetti rappresentano da sempre un ricordo d’infanzia per alcuni e una vera e propria passione per altri. Sono tante le storie d’avventura che hanno preso forma nelle mani dei fumettisti e degli autori italiani; alcune sono diventate famosissime e, almeno una volta nella vita, ne abbiamo sentito parlare. Capelli neri arruffati, occhi castani dal taglio orientale, abiti da marinaio e orecchino sempre in vista….Vi ricorda qualcuno? Non c’è dubbio che si tratti di Corto Maltese, il protagonista di una serie di fumetti ideati da Hugo Pratt negli anni ’60.

Tralasciando la storia editoriale ai più curiosi, quello che affascina di “Una ballata del mare salato” e dei successivi racconti brevi dello stesso disegnatore è soprattutto la profondità dei dialoghi tra i personaggi e l’animo nobile di Corto, un pirata avventuriero e cacciatore di tesori, ma non solo questo. Infatti, la storia è ambientata all’inizio del ventesimo secolo, periodo in cui la tecnologia, assieme al capitalismo, inizia a farsi valere e la vita di ognuno diventa sempre più riconducibile a schemi comuni, ma Corto decide di salvaguardare il suo spirito romantico e mettere in gioco tutto se stesso nelle più straordinarie avventure. Ecco, allora, che l’accattivante protagonista del fumetto italiano si fa portavoce di tutti quelli che scelgono di andare controcorrente e non rassegnarsi ad un’esistenza di poche sorprese. Corto vuole offrire alla sua anima la vera ricchezza ed è per questo che non segue la massa, preferisce ragionare con la propria testa e vivere ogni esperienza della vita con una tale intensità da fargli sembrare ogni piccola cosa una grande conquista.

Adesso, la bella notizia è che a Bologna, in occasione dei 50 anni di Corto Maltese, ci sarà una mostra con oltre 400 opere di Hugo Pratt tra acquerelli, riviste, disegni e le 164 tavole originali di “Una ballata del mare salato”. Tutto questo a Palazzo Pepoli dal 4 novembre al 19 marzo 2017, grazie a CMS.Cultura e Genus Bononiae, Patrizia Zanotti e la collaborazione di CongHugo Pratt Art Properties.

La brutta notizia è che è meglio smettere di trovare descrizioni per un animo da gabbiano come quello di Corto Maltese, come lui stesso dice “Quello che sono è affare mio” e ha ragione. Del resto, come si può ingabbiare in etichette, chi non si fa ingabbiare nemmeno dalla vita stessa?

Alessandra Nepa