Quando la poesia è emozione: i versi più belli

Quante volte ci è capitato di non saper esprimere al meglio un’emozione che si faceva lentamente largo nella nostra anima? Quante volte avremmo voluto trovare le parole, ma queste non arrivavano? In questi casi, ecco che la poesia è dolce sfogo e modo per esprimere i più intimi sentimenti. La rivista ”The Indipendent” ha stilato perciò una lista dei 20 versi più belli delle più emozionanti poesie scritte in tutta la storia dell’umanità. Si comincia con:

Emily Dickinson, ”Poiché non potevo fermarmi per la morte”: ”Poiché non potevo fermarmi per la Morte- Lei gentilmente si fermò per me- La Carrozza non portava che noi due- E l’immortalità-”

Ecco poi che si passa ad Oscar Wilde, con ”A mia moglie”: ”E quando il vento invernale raggeli/ la terra disamorata/Esso bisbiglierà del giardino/ E tu capirai.”

Ancora, ecco Gwendolyn MacEwen con ”Scuri pini sott’acqua”: ”Ma gli scuri pini della tua mente cadono sempre più a picco / E tu dormendo affondi, affondi/ in un mondo elementare/ C’è qualcosa laggiù che vuoi raccontare.”

Si prosegue con Thomas Stearns Eliot, ”Gli uomini vuoti”: ”è questo il modo in cui finisce il mondo/ Non già con uno schianto ma con un lamento.”

Poi Sylvia Plath con ”Lady Lazarus”: ”Dalla cenere io rivengo/ Con le mie rosse chiome/E mangio uomini come aria di vento.”

Wilfred Owen, ”Dulce et Decorum est”: ”Piegati in due, come vecchi accattoni sotto sacchi, / con le ginocchia che si toccavano, tossendo come streghe, / bestemmiavano nel fango, / fin davanti ai bagliori spaventosi, dove ci voltavamo / e cominciavamo a trascinarci verso il nostro lontano riposo.”

Pablo Neruda, ”Sonetto XVII”: ”Ti amo come si amano certe cose oscure, /segretamente, tra l’ombra e l’anima.”

Walt Whitman, ”O Capitain! My Capitain”: ”O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, / la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato.”

Allen Ginsberg, ”Canzone”: ”Il peso del mondo/ è amore. / Sotto il fardello/ di solitudine/ sotto il fardello/ dell’insoddisfazione/ il peso / il peso che portiamo/ è amore.”

William Butler Yeats, ”Il secondo avvento”: ”La corrente torrida di sangue è scatenata, ovunque- il rito dell’innocenza è sommerso; / Ai migliori manca ogni convinzione, / mentre i peggiori/ Sono pieni di appassionata intensità.”

Alexander Pope, ”Eloisa ed Abelardo”: ”Com’è infelice il destino dell’incolpevole vestale! Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.Infinita letizia della mente candida! Accettata ogni preghiera e rinunciato ogni desiderio.”

Ezra Pound, ”L’Albero m’è penetrato nelle mani”: ”Sei Albero, /sei muschio, /sei violette trascorse dal vento,/ Una creatura, / Così grande/ sei tu, /e tutto questo per il mondo è pazzesco.”

Shel Silverstein, ”Maschere”: ”Lei aveva la pelle blu, / e così lui. / Lui continuò a nasconderla, e così fece lei. / Cercarono il blu per tutta la vita, poi si passarono / vicini e non lo seppero mai.”

Dylan Thomas, ”Non andare docile in quella buona notte”: ”Non andare docile in quella buona notte,/ i vecchi brucino infervorati / quando è prossima l’alba; / infuriati, infuriati contro il morente bagliore.”

Samul Taylor Coleridge, ”La ballata del vecchio marinaio”: ”Acqua, acqua da tutte le parti; / e l’intavolato della nave si contraeva per l’eccessivo calore; / acqua, acqua da tutte le parti ; / e non una goccia da bere!”


Langston Hughes
, ”Che l’America sia di nuovo America”: ”Io sono il bianco povero, l’ingannato e messo da parte, / Sono il Negro che porta le cicatrici della schiavitù. / Sono l’uomo rosso cacciato dalla sua terra, /sono l’emigrante attaccato alla speranza – /Che trova solo lo stesso vecchio stupido gioco/ Di cane mangia cane, del potente che schiaccia il  debole.”

Siegfried Sassoon, ”Suicidio nelle trincee”: ”Voi, gente che ve ne state al calduccio, / Voi che gridate urrà quando il soldato passa in parata, / Chiudetevi in casa [vergognatevi] e / pregate di non conoscere mai / L’inferno dove finiscono la gioventù e l’allegria.”

Maya Angelou, ”Ancora mi sollevo”: ”Puoi svalutarmi nella storia / Con le tue amare, contorte bugie; / Puoi schiacciarmi a fondo nello sporco / Ma ancora, come la polvere, mi solleverò.”

Margaret Atwood, ”Variaton on the world sleep”: ”Vorrei essere l’aria / che abita in te per un momento/ solo uno. Vorrei passare inosservata/ ma esserti necessaria.”

Shakespeare, ”Sonetto 116”: ”Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro si allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai.”

La poesia è quindi dolce sollievo dalla frenesia di ogni giorno, e questi bellissimi versi qui citati ne sono la riprova. Come non emozionarsi?

redazione