Place du Louvre, accoglie l’opera “Origine” della scultrice Maria Cristina Carlini

Nel cuore di Parigi dal 21 marzo al 12 aprile la storica Beffroi, in Place du Louvre, accoglie l’imponente opera “Origine” della scultrice Maria Cristina Carlini realizzata appositamente per l’esposizione a cura di Carla Arigoni.
La grande installazione in grès, composta da sette colonne policrome di differenti altezze, si erge verso l’alto per oltre tre metri, con uno slancio modulare ad evocare la musica della creazione. Le colonne richiamano templi antichi, danze e suoni primordiali, che riportano l’osservatore alle origini della vita e al contempo verso la luce di un prossimo futuro.
Centinaia di cerchi in grès montati su un’anima di ferro sorgono dalla terra e compongono la monumentale creazione che mette in luce lo stretto legame tra l’uomo, la terra e il cielo, con uno sguardo antropologicoravvisabile nell’intera produzione dell’artista.
Infatti il pensiero fondante di Maria Cristina Carlini è incentrato sull’origine, sull’evoluzione dell’universo e sui quattro elementi – Aria, Acqua, Terra e Fuoco – temi sempre presenti nella sua forte espressione artistica dove minerali, vegetali, animali – uomo compreso – sono sempre percepiti uniti da forti legami ed equilibri.
Le sculture nascono direttamente dalle mani di Maria Cristina Carlini che opera in assoluta armonia e nel rispetto della natura; infatti l’artista colora, impasta e dà forma alle sue opere con elementi provenienti dai fondali marini, dalle foreste pietrificate, dalle polveri vulcaniche, dagli ossidi e dai minerali della terra. La scultrice non aggiunge elementi che possano offendere o ferire la natura, la sua opera celebra la bellezza della terra, riportandola alle sue origini, e invia un messaggio di energia positiva, per la sopravvivenza del pianeta a favore di ogni aspetto ecologico.
L’allestimento scenografico, ideato da Anna Mari all’interno della torre campanaria, concorre ad accogliere il visitatore in un ambiente che conduce a riflettere su passato, presente, futuro e sull’importanza di interventi di salvaguardia dell’uomo verso la terra che lo ospita.
redazione