Piero Fornasetti, l’uomo che ha calato l’arte nella quotidianità

Vedi il suo tratto e lo riconosci immediatamente, non puoi sbagliare: è Fornasetti.

Ma chi era il signor Fornasetti? Qual è stata l’intuizione che ha reso il suo lavoro così famoso e amato ancora oggi? Di chi era il volto protagonista delle sue opere più famose?

È il 1913, un noto industriale della Milano bene diventa padre del piccolo Piero e già vede il figlio prendere le redini della sua azienda quando sarà il momento. Ma un giorno d’estate, quel bambino, ormai diventato un ragazzino, mentre si trova al lago inizia con la penna a dare forma ad una figura su un foglio e si meraviglia di quella magia. Quelle immagini che sempre animavano la sua mente potevano prendere vita tramite il disegno. Il giovane Piero, allora, andando contro il volere e i progetti del padre, si iscrive all’Accademia di Brera. La rinomata scuola di arte gli sembrava il luogo perfetto per lui, ma ben presto si rende conto che quel sistema pieno di regole e di schemi non gli si addicono e abbandona. Si forma da autodidatta, studia dai libri, frequenta laboratori di artigiani e artisti. La sua curiosità è insaziabile.

Piero Fornasetti – via Pinterest

Negli anni ’30 apre una stamperia e realizza una collezione di foulard in seta sui quali imprime le sue visionarie immagini. È un successo? No, niente affatto, ma il suo lavoro attira l’attenzione niente meno che di Gio Ponti, il padre del design italiano. Tra i due inizia non solo una proficua collaborazione, ma anche una profonda amicizia.  Ed è proprio dall’incontro tra queste due menti fuori dal comune che prende vita l’intuizione geniale che ha reso Fornasetti un tale fenomeno, che domina ancora oggi il mondo del design: rendere delle opere d’arte gli oggetti di uso comune, prodotti industrialmente e presenti nelle case di ognuno. Rendere l’arte alla portata di tutti, renderla quotidianità. Il mercato è pronto a questa rivoluzione? Assolutamente no. Questo fermerà Piero? Ancora una volta, la risposta è: assolutamente no.

Via Instagram

Negli anni ’50 Piero apre il suo atelier. Il punto di partenza del suo lavoro sono sempre i disegni: l’atto di mettere nero su bianco quel mondo che anima la sua mente e che aveva cambiato la sua vita quel giorno in riva al lago. Quei disegni, però, Piero non sceglie di incorniciarli e appenderli al muro, ma di applicarli, come detto prima, a oggetti d’uso comune.

Ma rispondiamo ora ad un’altra delle domande che viene naturale porsi davanti alle opere più note di Fornasetti: di chi è quel volto?

Tema e Variazioni- credits veneziadavivere.com

Nel 1952, mentre sfoglia una rivista, Piero rimane ipnotizzato dal volto di una donna. Si tratta di Lina Cavaliere, una cantante d’opera di fine Ottocento. Piero non può fare a meno di disegnare il suo volto, che diventa protagonista della sua serie più famosa: Tema e Variazioni. Oltre 500 versioni differenti di quel volto che campeggiano su mobili, oggetti d’arredamento, ma soprattutto piatti. Ancora oggi amatissimi e richiestissimi sul mercato (i prezzi dei piatti si aggirano intorno ai 150 euro), assieme ad altri tantissimi pezzi d’arredamento, dalle candele ai portaombrelli, dai vasi ai cuscini. A portare avanti oggi il lavoro di Piero, scomparso nel 1988, è il figlio Barnaba. Il Fornasetti di seconda generazione sembra propria la reincarnazione del padre.

Barnaba Fornasetti con un nuovo piatto della serie Tema e Variazioni creato per sostenere la raccolta fondi di CBM per l’emergenza Covid- via Instagram

Definire Piero Fornasetti è davvero difficile: artista, designer, illustratore, artigiano. Tra il 1955 e il 1958, ad esempio, si allontana un attimo dall’illustrazione e dà vita ad un’opera che avrà un enorme successo: la Stanza Metafisica. 32 ante in legno decorato che definiscono uno spazio, una stanza appunto, dove rifugiarsi e immaginare di essere ovunque e da nessuna parte.

La Stanza Metafisica- via fornasetti.com

Quella di Fornasetti è la storia di una rivoluzione in campo artistico, che ha dovuto affrontare diverse sfide (come le difficoltà economiche degli anni Ottanta), ma ce l’ha fatta. Un sogno e una visione che sono diventati realtà e che, lasciati in dono a suo figlio, continuano a vivere e a splendere ancora oggi.

Giulia Storani