Palazzo Reale a Milano celebra il grande universo dell’artista futurista Carlo Carrà

La mostra dedicata a Carlo Carrà è esposta a Palazzo Reale fino al tre febbraio 2019. Vissuto durante il secolo scorso(1881-1966), Carrà è stato un importante esponente del futurismo. La rassegna esposta a Milano attraversa quasi completamente la produzione dell’artista: dai paesaggi alle nature morte, fino ai primi lavori ”plastici”.

La raccolta di circa centotrenta opere è un’occasione per poter conoscere approfonditamente l’artista, di cui, normalmente, i quadri sono sparsi tra collezionisti privati e musei di prim’ordine (tra cui: Pinacoteca di Brera, Uffizi di Firenze, Fine Arts di Mosca etc.). Uno spazio è dedicato anche alla vita personale di Carrà attraverso filmati, fotografie e lettere.

Tra le opere proposte è stata collocata la famosa ”Composizione con figura femminile” in cui possiamo cogliere tutte le caratteristiche del futurismo italiano. La novità di una natura morta che si richiama all’arte classica, è nell’essere presentata tra le pagine di giornale, ovvero simbolo dell’età contemporanea. Un’altra provocazione futurista è la deformazione della gentilezza del soggetto femminile che lascia il posto alla rappresentazione ”mistica” ed astratta che successivamente Carrà avrà modo di perfezionare. Infine, non manca l’esplicita denuncia dell’essere futurista: ”Bandiera futurista. Marciare meglio che marcire” è un chiaro riferimento alla prima guerra mondiale ed alla presa di posizione interventista di Carrà, in linea al movimento a cui apparteneva. Tuttavia, l’entrata in guerra del 1915 non rappresenta solo l’entusiasmo nazionalista, ma anche la rottura con tutto ciò che è passato per l’inizio dell’era ”futura”.

Per l’occasione è stato rieditato il filmato (girato nel 1952) sulla vita di Carlo Carrà diretto da un altro grandissimo artista, Piero Portaluppi; Ciò che mi ha detto il tram è invece un percorso didattico-educativo dedicato ai bambini.

Se vuoi leggere un articolo sull’opera de La Ragazza con l’orecchino di perla, qui il link.

Alice De Matteo