Deforestazione addio! Ecco i droni che salveranno gli alberi

Nata con lo scopo di creare utilità per qualsiasi attività svolta, la tecnologia dei droni continua costantemente a sorprendere per la sua versatilità in una vasta applicazione di impieghi. Una delle iniziative più interessanti, in particolare per la salvaguardia ambientale, è stata proposta da una start-up britannica – la BioCarbon Engineering – che sta sviluppando una soluzione high-tech che permetterà di piantare un miliardo di alberi l’anno; una grande attività dedita a contrastare la deforestazione e a favorire la sostenibilità.

La questione del disboscamento rappresenta un problema estremamente importante verso il quale porre la massima attenzione. Le operazioni illegali, lo spianamento del terreno e la distruzione dell’habitat sono tutti fattori che contribuiscono a una perdita globale netta di circa 6,6 miliardi di alberi l’anno. Piantarli richiede costi elevati e molta manodopera; la ricerca e lo sviluppo di questa tecnologia potrà rivoluzionare il processo di piantagione, contribuendo così a riempire nuovamente habitat preziosi e ad assicurare una fornitura sostenibile di materiali provenienti dalle foreste.

L’azienda fondata da Lauren Fletcher, un ingegnere che ha lavorato per la NASA, ha ricevuto un contributo dall’Unione Europea atto a migliorare il potenziale delle piccole imprese nel settore dell’eco-innovazione e della fornitura sostenibile di materie prime. Il progetto, durato quattro mesi e terminato nel marzo 2016, è stato pianificato sulla base di una catena di approvvigionamento completa, un modello di business valido e una strategia di commercializzazione. La missione principale è quella di combattere la deforestazione su scala industriale, utilizzando tecnologie emergenti per incrementare lo sviluppo forestale sano. Al fine di ottenere dei tassi di assorbimento elevati, la soluzione proposta consiste in tecniche di agricoltura di precisione. Per la mappatura, si raccolgono dei dati dettagliati dal terreno con un velivolo non pilotato (unmanned aerial vehicle, UAV) e si costruiscono mappe in 3D di alta qualità; attraverso questi dati, si pianta mediante un altro UAV. Infine è presente un software di apprendimento automatico che raccoglie informazioni utili a fornire valutazioni sulla salute dell’ecosistema nel corso del tempo.

Il sistema è completamente automatizzato e rappresenta un mezzo meno caro e più veloce per la riforestazione. Secondo le stime dell’azienda si possono piantare 36 mila semi al giorno; una volta ampliato il processo, l’obiettivo è piantare un miliardo di semi l’anno. I vantaggi di questa tecnica non risiedono solo nei risparmi e nella velocità: grazie all’attività svolta dai droni, è possibile raggiungere terreni normalmente inaccessibili con i mezzi terrestri. I baccelli inoltre sono sparati dal drone direttamente nel terreno, il che permette di piantare un grande numero di alberi in poco tempo. Ogni baccello può essere caricato con semi già germogliati e un idrogel nutriente che assicura tutti i minerali e i livelli di umidità necessari all’inizio.

Esistono diverse modalità per poter piantare, come quella a mano (molto costosa) o quella gettando semi secchia via aria (scarsi risultati). Come spiegato da BioCarbon Engineering, questa tecnica costituisce una soluzione che bilancia questi due metodi e che permette di ottimizzare i risultati. Le prossime fasi di questa nobile iniziativa comprenderanno un ampliamento dell’innovazione, con la speranza di attirare l’interesse di investitori per catapultare il progetto direttamente sul mercato.

Giuseppe Forte