Intervista a Chiara Maci: l’eterna ragazza con l’amore incondizionato per il cibo

Chiara Maci è una donna che non avrebbe bisogno di presentazioni. Bella,  forte e indipendente; è la stessa donna che ha saputo conquistare lettori e telespettatori grazie alla sua verve, alla simpatia e alla voglia di fare.

Da anni la seguiamo in tutte le sue avventure, televisive o meno. Si legge tanto di lei nel suo blog, che sembra quasi un sua seconda casa, in cui si racconta tramite le ricette che inventa e sperimenta, attraverso i suoi post riflessivi, grazie alle fotografie che condivide col mondo e ai viaggi che compie.

Chiara negli anni è cresciuta, è cambiata, è diventata mamma, donna in carriera, compagna, ma ha lasciato dentro di sè quell’eterna ragazza che ci ha fatti innamorare tanti anni fa e con cui tutt’ora condividiamo una grande passione: l’amore incondizionato per il cibo.

Chiara e la cucina: com’è nato questo profondo amore? C’è un episodio importante che ha contribuito a far nascere questa passione?

Nasce tutto dai miei genitori. Senza di loro la cucina non avrebbe il significato che ha oggi.
Sono cresciuta in cucina con una mamma che metteva a tavola decine di persone ogni giorno e con un padre che ci ha educato all’arte del mangiare. Non avrei potuto non amare il cibo.

Attraverso lo schermo, abbiamo avuto modo di conoscerla e, in un certo senso, vederla crescere. Da giovane donna alla prima esperienza nel mondo della televisione e dei social, oggi è una donna forte, caparbia, che punta gli obiettivi e li raggiunge. Dove ha trovato tutta questa forza e, soprattutto, si aspettava così tanto successo?

Non mi sono mai aspettata il successo, non l’avevo mai neanche immaginato. Però sono una che quando vuole una cosa fa il possibile per ottenerla. Io amo lavorare, sono sempre stata una stacanovista del lavoro ma sempre con il sorriso. Ero così in azienda e sono così ora. Questo modo di affrontare il lavoro ti insegna anche a vivere.

“Cuochi e Fiamme” è stato uno dei primi programmi che l’ha vista approdare sul piccolo schermo. Che ricordi ha di quegli anni?

Strani. Avevo 26 anni, ero timida, riservata, sicuramente non un animale da palcoscenico. La telecamera l’ho subita, più che dominata. Ma tutto serve a imparare. Eravamo un bel gruppo e in 7 edizioni siamo diventati una famiglia.

“Sorelle in pentola” è un progetto che ha ideato con sua sorella Angela. Com’è nato e in cosa si distingue dagli altri blog presenti sul web?

Sorelle in Pentola nasceva per tenere unite due sorelle, me e Angela. E nasceva per raccontare la cucina in casa nostra. Oggi non c’è più, io ho un mio blog e Angela uno suo, ma l’inizio insieme è stato indispensabile per crescere.

“Io, in fila” è una frase che spesso si rilegge tra le sue note e i suoi post. Cosa significa e perché è così importante?

Significa non voler mai essere stata prima. Significa non competere mai con gli altri ma porsi sempre degli obiettivi alti da raggiungere. Significa non sgomitare. È il mio modo di vivere.

Sappiamo che per lei la famiglia è molto importante, soprattutto adesso che è diventata mamma per la seconda volta. Come riesce a far tutto? È possibile riuscire ad essere una mamma e una donna in carriera allo stesso tempo?

Per me la famiglia é tutto. E sono in una fase della vita in cui metto quello al primo posto. Amo però il mio lavoro e mi diverte farlo, motivo per cui non posso rinunciarci. Fare entrambe le cose non è facile, serve organizzazione in primis. Poi imparare a chiedere aiuto se si ha bisogno. Io lo sto imparando ora..

Lavora non sono in Italia ma anche all’estero. Quanto la vera cucina italiana è apprezzata e ricercata nel mondo?

Tantissimo. Nonostante si trovi ancora in giro per il mondo una finta cucina italiana, fatta di spaghetti alla bolognese e tagliatelle Alfredo, c’è grande ricerca e grande apprezzamento per la cucina italiana vera e per i suoi ingredienti. È sempre bello essere un’italiana che gira il mondo enogastronomico straniero. Perché il mondo ci invidia e resta affascinato dalla nostra cultura del cibo.

Alessia Cavallaro