Se, per così dire, si volesse individuare un aspetto “positivo” di questa pandemia, è quello di aver rivelato al mondo quali sono le specifiche criticità di ogni singolo settore umano tangibile, incluso quello della musica. Il fermo forzato ad ogni possibile attività collettiva ne ha smascherato la sostenibilità mettendo in crisi l’attuale sistema.
L’avvento dell’era streaming, nel contesto pandemico, ha scoperchiato una brutale verità. Dagli mp3 alle più attuali piattaforme digitali, supporti rivoluzionari di fruizione contro ogni barriera di tempo e spazio, hanno spazzato via la sostenibilità dell’industria musicale.
Si è, dunque, necessariamente dovuto ricorrere ai ripari, rintracciando quelle che possono rivelarsi nuove metodologie di approvvigionamento concrete. E’ in questa necessità, che si inseriscono gli NFT, di cui tutti parlano e che sempre più artisti stanno inserendo all’interno dei propri progetti “art-business”.
Ma cosa sono esattamente gli NFT e come funzionano? Mik Cosentino, affermato imprenditore digitale a livello internazionale, aiuta a fare chiarezza su questa nuova possibilità di investimento.
“Gli NFT non fungible token (gettone non replicabile) sono opere digitali, uniche, non modificabili e, in quanto registrate su blockchain, sono dalla proprietà univoca e certificata. Questa tipologia di gettone può garantire determinati privilegi ai possessori.”
Se recentemente gli NFT hanno esordito nel mondo dell’arte con Beeple, l’artista digitale la cui opera d’arte tokenizzata “everydays: the first 500 days” è stata venduta per la cifra record di 69,3 milioni di dollari all’asta di Christie’s, qualcuno ha intuito, proprio a partire dal lockdown, come utilizzare gli NFT anche per gli eventi pubblici.
Superare l’improvvisazione delle dirette social con esibizioni artiste e le esperienze su Zoom o YouTube con relativi tickets a pagamento, si è arrivati a concepire concerti e spettacoli esclusivi in realtà aumentata. Una realtà che prepotentemente sta entrando nella quotidianità.
“Negli Stati Uniti – afferma Mik Cosentino – si stima che il 5-6% della popolazione ormai possieda un NFT. In Italia i numeri sono molto bassi. Bisogna pensare agli NFT come a un biglietto d’accesso che può essere utilizzato solo ed esclusivamente dal possessore. Nessun altro può accedere a quel servizio. Le modalità con cui si possono inserire nel quotidiano… le declinazioni sono infinite. Per la ristorazione, FlyFish, ad esempio, sarà il primo ristorante accessibile solo previo acquisto del loro NFT. I possessori avranno accesso a degustazioni culinarie inedite ed esclusive. Per il mondo dello spettacolo, i detentori potranno entrare agli incontri nel Metaverso e anche agli incontri dal vivo, ma solo per coloro che detengono quel gettone, appunto NFT. Che poi sia rappresentato da un immagine, questa è solo la punta dell’iceberg.“
Se l’utilità di un NFT sembra ancora lontana, i numeri dicono tutt’altro. Il mercato degli NFT ha superato i 250 milioni di dollari (valore triplicato nell’ultimo anno), con un +66% di compratori e +24% di venditori. Una delle cause principali di questo interesse esponenziale è da ricercarsi nell’attenzione di brand internazionali della moda, dello sport, dello spettacolo e del lusso che hanno iniziato a cavalcare l’onda di contenuti, beni e servizi offerti in esclusiva unicamente ai possessori di NFT.
Ed è proprio il campo musicale, legato agli eventi che si affaccia a questa nuova frontiera virtuale. Personaggi come Eminem, Snoop Dogg o Jimmy Fallon hanno speso milioni di dollari per aggiudicarsene e in Italia Achille Lauro sarà il primo artista in Europa a debuttare con un evento concerto nel Metaverso e nel mondo del gaming. Prima di lui solo superstar del calibro di Travis Scott, Lil Nas X e Ariana Grande. Il debutto sarà con il progetto Roblox, con cui racconterà l’album Lauro – Achille Idol Superstar con tutte le sue sfaccettature.
Cos’è che distingue un classico live da un concerto esclusivo nel Metaverso, come cambierà la fruizione della musica con gli NFT, lo chiarisce Mik Cosentino.
“La differenza non è solo tra evento in presenza o in virtuale. Un classico concerto ha un inizio e una fine e il biglietto di accesso perderà il suo valore, restando semplice ricordo da collezionare. Un evento in cui il ticket è un NFT, oltre a garantire l’unicità di proprietà, rientra in una collezione creata specificamente per quel determinato evento. I possessori avranno una serie di benefici legati a quella collezione. Ogni NFT potrà offrire al suo possessore attività nel Metaverso, contenuti esclusivi, community private, conferenze ed esperienze uniche. Ogni attività sarà legata ad un progetto e ai relativi benefici che creeranno una capitalizzazione di quel ticket. Essendo numerati e univoci, chiunque vorrà vivere quella stessa esperienza, dovrà necessariamente acquistare uno di quegli NFT. Se la domanda è alta, quel prodotto aumenterà il suo valore.”
La musica ci riprova e comprenderne gli sviluppi di una realtà dai contorni ancora sfocati sembra complicato. Se è vero che la tecnologia e l’innovazione sono impossibili da arrestare, ciò che appare sullo sfondo è un quesito a cui risponderà la filosofia etica: l’alienazione.
Se il futuro è paragonabile al continuo varco di nuove porte e potenzialità inevitabili, questo scenario può prospettare un profetico scenario alla Black Mirror. E’ lecito chiedersi se l’arte e la musica troveranno salvezza dalle blockchain e dai token digitali, ma soprattutto come far coesistere realtà fisica e virtuale.