Milano vista da un tram: intervista a Marianna Quartuccio

Milano: il Duomo, L’ultima cena, il Castello sforzesco e… i tram! La community di Milano Vista da un Tram è nata nel 2015 condividendo foto di volti, persone ed emozioni incontrate sul mezzo più usato della città. Mostrare la quotidianità per come è realmente e fissare istanti della città della ”frenesia” per antonomasia, ha affascinato i fan della pagina Facebook e ha dato vita a due progetti artistico-culturali che verranno inaugurati il 7 dicembre presso il municipio 3.

A partire dal 7 e fino al 9 dicembre, saranno organizzati tre tour in tram che attraversano la città per raccontare la storia di personaggi ed opere legati a questa. Come punto di interesse è stata scelta Città Studi che si racconta attraverso le parole di Grazia Guarnieri.

Il secondo progetto è la mostra fotografica ”Milano vista da un tram” che ospita i lavori di Marianna Quartuccio, giovane fotografa amante degli ambienti urbani e del bianco e nero. Il progetto sul capoluogo lombardo, realizzato successivamente ad un primo dedicato ai vicoli di Napoli, è incentrato sulla dispersione della città metropolitana e alla capillare rete delle diciotto linee tramviarie che collegano fittamente la periferia al centro.

Abbiamo fatto qualche domanda a Marianna:

Il tram è un simbolo iconico che dagli anni Cinquanta accompagna ancora oggi la città di Milano. Da dove è nata l’idea di rivalutare questo mezzo?

La scelta di raccontare Milano attraverso il tram è stata causale e naturale. Ero alla ricerca di un progetto dedicato a Milano; una mattina, facendo uno scatto con il cellulare sul tram 19, ho capito che forse avevo trovato la mia chiave per raccontare una Milano lontana dai classici pregiudizi. Ho sempre definito Milano come una donna timida che si svela a chi ha voglia di conoscerla: il mio scopo è stato quello di svelare quegli aspetti nascosti

Tra Città Studi e Lambrate avete deciso di raccontare Milano attraverso l’arte. Quali soggetti vi hanno ispirato maggiormente nella ricerca dei luoghi scelti?

La curiosità è stata il filo conduttore nella creazione dei tour dedicati a questa zona: abbiamo cercato personaggi che avessero da dire qualcosa. I tour rispecchiano lo spirito di Milano vista da un tram e per realizzarli ci siamo affidati alla guida turistica Grazia Guarnieri che ha un amore smisurato verso Milano.

Il Comune di Milano negli ultimi tempi ha investito molte energie per la promozione della cultura della nostra città ed anche il vostro progetto è stato accolto con entusiasmo. Cosa ci possiamo aspettare dalla Milano di oggi?

Dalla Milano di oggi ci possiamo aspettare progetti culturali che siano inclusivi: vedo tante iniziative che partono dal basso, vedo voglia di fare comunità e vedo una Milano che accoglie.

La community di Milano Vista da un Tram cerca l’essenza della città nei volti delle persone che si muovono freneticamente sui mezzi pubblici. Da questo punto di vista, cosa avete imparato dei milanesi?

Abbiamo imparato che i milanesi sono tutto e il contrario di tutto, non c’è una definizione standard. Accanto al milanese classico, sempre di fretta, concentrato su se stesso, c’è quello che ha il tempo di guardare oltre il finestrino, di meravigliarsi e di scambiare quattro chiacchiere con uno sconosciuto. Abbiamo imparato che ogni mondo è paese e l’essere milanese è un modo di vivere e approcciarsi

Dopo la nascita della community avete dato vita al primo progetto artistico, quale sarà la prossima fermata?

“Milano vista da un tram” è un progetto fotografico atipico che è riuscito a creare una community e questo ci ha entusiasmato. Per ora guardiamo alla mostra presso il Municipio, che vede la partecipazione attiva di Fabio Ranfi e di Grazia Guarnieri. Sicuramente ci piacerebbe continuare questa collaborazione perché crediamo molto nella sinergia.

Per info, qui il link di Milano vista da un tram

Se vuoi leggere l’articolo sulla mostra di Bansky a Milano, qui il link