Il 21 novembre potremo finalmente ammirare le opere di Banksy al Mudec di Milano.
Tutti abbiamo sentito parlare di Banksy ed abbiamo ammirato le sue opere attraverso il web (mentre i più fortunati, viaggiando, le hanno potute vedere dal vivo). L’artista, che ancora oggi mantiene l’anonimato, è riuscito a rendere il suo tratto unico e fortemente individuale attraverso la scelta accurata dei soggetti e del significato che l’opera vuole trasmettere. Banksy, fin ora, ci ha fatto sia divertire che riflettere fin dai primi lavori realizzati nell’ambito della street art che ha contribuito a far riconoscere il nuovo fronte dell’arte contemporanea. La produzione di Banksy è stata apprezzata quasi fin da subito dalla rete che ha contribuito a rendere noto il suo nome in ogni luogo del mondo. Pubblicazioni di libri e di critiche sono stati unanimi a riconoscere come questa personalità artistica impegnata socialmente sia amata e riconosciuta dalla popolazione giovanile ed adulta.
L’artista inglese ha affrontato l’arte e il mondo di oggi con l’immediatezza della raffigurazione che non prevede né una spiegazione né un’interpretazione univoca. La tecnica dello stencil e del writing, coniugati alle specificità di Banksy, rendono protagonista la sensazione del singolo e il significato che ne scaturisce è unico perché per immagini così forti, nella comprensione non può venire a mancare l’influenza dalle proprie esperienze individuali. Ogni interpretazione individuale non è corretta o meno ma esprime il suo sguardo sulla società confrontandosi con quella di chi gli sta intorno.
La mostra, ovviamente, non è riconosciuta dall’artista e la raccolta delle opere esposte è stata eseguita da G. Mercurio. L’attesa di questo evento ha elettrizzato la città di Milano e i fan di Banksy dimostrando ancora una volta come questo artista sconosciuto sia apprezzato in tutto il mondo e da individualità diverse tra loro.