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Milano Digital Fashion Week: Ferragamo inaugura gli Hunger Games

Un nuovo ordine, ricerca minimalista, il presente osservato attraverso un prisma del futuro per liberare nuove prospettive e gravitare tutta l’attenzione sull’ignoto. Salvatore Ferragamo inaugura alla Milano Digital Fashion Week l’era degli Hunger Games.

Salvatore Ferragamo porta in scena una sfilata che nulla a che vedere con il passato. L’intero assetto delle scelte artistiche punta ad un unico obiettivo: il futuro.
Un défilé dai connotati avveniristici, in un ambiente sterile intorno ad un prisma di cristallo e sullo sfondo la rappresentazione di uno scenario urbano futurista. Alla settimana della moda di Milano Paul Andrew si lascia alle spalle ogni concezione già conosciuta e prepara la Maison Ferragamo a soddisfare le necessità della donna e dell’uomo di domani.

fonte: ferragamo.com

Modelli che sfilano come ologrammi e che lasciano intravedere come sarà la nuova quotidianità di domani. Il genio non si limita a mostrarci cosa indosseremo, ma lascia intravedere esattamente come vivremo.

Spariscono le connotazioni legate al gender per dare spazio ad una sola e unica parola d’ordine: praticità. La moda si rivolge al mondo Urban e spinge verso le più avanguardiste tendenze generazionali. Nuove uniformi per un futuro utopistico in cui la diversità e la positività si combinano per un mondo migliore.

Fonte: Ferragamo.com

A colpo risaltano le linee e i motivi geometrici, dettagli che si combinano con una palette cromatica che si ispira al mondo delle uniformi. Capi che attingono e si impongono nella visione sportswear. Si alternano pratici parka a coat in nylon. La sfilata è un tripudio di giacche cropped, trench e poncho in pvc, sfacciatamente sfoggiati su pantaloni, cargo funzionali e jumpsuit to work.

Fonte: Ferragamo.com

Tutto punta alla praticità in connubio con la comodità ed ecco spuntare tasche e cappucci e immancabili accessori della routine. Se funzionale è necessario, decade ogni sorta di fantasia, nessun esplosione di colore, nessuna bizzarria nelle trame. Cade così anche la sensualità dei corpi per dar spazio ad un futuro votato alla frenesia della funzionalità.

Chiari i riferimenti anche alle nuove frontiere dell’ecosostenibilità con materiali nuovi e ricavati dal riciclo, nel segno del biodegradabile.

Infine spiccano gli accessori in particolare la Nano Trifolio in nappa gommata e la nuova versione della Studio Bag, destrutturata e con volumi rivisitati.

Benito Dell'Aquila