L’effetto Doctor Who e i viaggi nel tempo in TV

Di Luca Tognocchi per Social Up!

L’omologazione dei palinsesti televisivi sta diventando sempre più evidente ed innegabile negli ultimi anni. I grandi network tendono a darsi battaglia su campi già affrontati e che hanno un pubblico fedele, piuttosto che lanciarsi in sperimentazioni di genere. Uno dei trend più evidenti (e meno fecondi) degli ultimi anni è quello dei viaggi nel tempo.

Questo trend potrebbe essere definito “Effetto Doctor Who” poiché è ravvisabile proprio da quando la celebre serie britannica ha iniziato a spopolare in America. La riflessione nasce dal trailer di “Timeless”, nuova serie NBC che racconterà di un criminale che ruba una macchina del tempo per andare nel passato e cambiare l’America odierna e dei personaggi che lo inseguiranno per fermarlo.

Se la trama sembra di una banalità sconcertante è perché il tema dei viaggi nel tempo per quanto interessante è anche estremamente spinoso e complesso. Non si può passare sopra a tutte le complicazioni varie del tipo “se uccido mio nonno non nasco” e paradossi simili: riflessioni più profonde devono necessariamente essere alla base di questi racconti, insieme a un’indagine sulla natura stessa del tempo. Basterebbe leggere alcuni racconti di Asimov sull’argomento per capirne la complessità, mentre il più delle volte esso viene ridotto al modello paradossale ed insensato di malleabilità degli ormai passati “Terminator” e “Ritorno al Futuro”.

Spesso però approfondimenti simili non si rivelano adatti alle serie trasmesse sui network generalisti e si finisce nell’appiattimento totale su trame che, se analizzate più a fondo, svelano più buchi di una forma di Emmental e paradossi inverosimili. E’ ironico come proprio la serie che ha dato il via a questo trend, “Doctor Who”, sembri essere l’unica che sappia ancora tenerlo vivo e fresco. Si pensi, ad esempio, alla puntata della nona stagione sul “bootstrap paradox”. Ma vediamo ora alcune delle serie che recentemente hanno affrontato il genere.

Una delle prime a trattare di viaggi nel tempo, anche se non facendone il tema principale, fu la bellissima “Fringe”, che però nell’affrontare l’argomento non riuscì a mettere tutti d’accordo. Parallelamente abbiamo “Sarah Connors Chronicle”, spin-off seriale di “Terminator”, che ne riprende tutti i temi, primo fra tutti il viaggio nel tempo. L’argomento ha toccato anche “Misfits”, nella quale, a causa di un errore degli sceneggiatori, è venuto a crearsi un paradosso errato. Si sono poi susseguite altre serie di scarso successo e ancora minore inventiva come “Being Erica”, “Continuum” e “Terranova”.

Quest’anno l’argomento è stato affrontato a più riprese dalla serie TV “The Flash” e dal suo spin-off, “Legends of Tomorrow” (di cui abbiamo parlato in una precedente recensione), così come da “22.11.63”, che però vedrà ora la sua trama spudoratamente copiata dalla già citata “Timeless”.

In conclusione, vorremmo suggerire a chi si occupa della scelta degli argomenti per i network di non avventurarsi così spesso in un tema tanto difficile se non hanno voglia di affrontarlo con la dovuta serietà e attenzione. Il rischio è quello di creare dei paradossi veramente ridicoli.