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Le iniziative in streaming per la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla

Domani è la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Indetta per la prima volta nel 2012 dall’associazione “Mi nutro di Vita”, l’iniziativa nasce dall’idea di Stefano Tavilla. La data scelta coincide con l’anniversario della morte di sua figlia Giulia, scomparsa all’età di 17 anni proprio il 15 marzo a causa della bulimia. Offrendo speranza a chi sta fronteggiando questi mostri, la giornata ha come fine quello di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ai Disturbi del Comportamento Alimentare come Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, EDNOS e molte altre forme.

La Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla ai tempi del Covid

Solitamente in tutta Italia vengono organizzati convegni, incontri e numerosi eventi, ma con la pandemia è stato impossibile pensare di incontrarsi fisicamente. Di certo però il Coronavirus non ferma le iniziative di questa associazione, anzi le anticipa di un giorno offrendo a più persone la possibilità di seguire gli incontri streaming.

Con una diretta su Facebook (che sarà anche registrata), l’associazione Mi nutro di Vita ha previsto per la giornata di domenica 14 marzo una molteplicità di eventi accessibili a chiunque lo desideri. L’appuntamento è per le 9:50 quando Stefano Tavilla introdurrà e inaugurerà la giornata. Durante la diretta si susseguiranno interventi di diversi invitati, con il fine ultimo di sensibilizzare su questi temi così delicati.

Covid & Disturbi del Comportamento Alimentare

Quest’anno più che mai, il numero di persone che soffre di un disturbo alimentare è cresciuto notevolmente. L’istituto Superiore di Sanità ha riportato infatti che l’emergenza sanitaria e il lockdown hanno causato un incremento dei disturbi alimentari sul territorio di circa il 30%-36%.

L’isolamento dovuto al Covid-19 ha inficiato e non poco sulla salute di tutti quanti, provocando danni maggiori a chi già si trovava in difficoltà. Il primo lockdown ha imposto la sospensione dei trattamenti e un cambio di rotta nel percorso di sostegno per le persone che soffrono di questi disturbi.

Se nella maggior parte dei casi si è continuato a dare assistenza attraverso il mezzo telematico, dall’altra parte si è dovuto fare i conti con una serie di problematiche e limitazioni di questi mezzi rispetto ai trattamenti tradizionali. Si sono dovuti sospendere i ricoveri in strutture residenziali mediche e psichiatriche che avrebbero fornito aiuto e assistenza in maniera continuativa. Ma il Covid ha bloccato anche questo, costringendo chi soffre di questi disturbi a stare in casa a contatto diretto e costante con il più grande nemico: il cibo.

Oggi prendiamoci tutti un momento per riflettere rispetto a questi temi che ci riguardano più di quanto non pensiamo. Il rapporto con il cibo è davvero complesso e spesso diventa la prima manifestazione di un malessere interiore. Bisogna non sottovalutare i segnali che ci inviano le persone che ci circondano, e soprattutto trovare sempre la forza di chiedere aiuto, perché insieme si può riuscire a ripartire.