"La mia collega è una stronza", e allora diventa più STRONZA di lei

“La mia collega è una stronza”, e allora diventa più STRONZA di lei

Chiara nella sua email mi parla del rapporto con una collega e le parole esatte per descriverla sono: “La mia collega è una stronza!“.

Davvero? Gioia, ma pensi di essere l’unica? Ho avuto la tentazione di liquidarla con due paroline di conforto e di linkarle un articolo di Cosmopolitan, poi però, nella mia testa (complicata), si è acceso un faretto. Rosso, verde e blu, come quello che vendono i cinesi, ma che mi ha portato ad una profonda riflessione di natura catartica. Ho pensato ad una soluzione che rispettasse le etiche lavorative e una morale cristiana e poi, eccola, l’illuminazione divina: bisogna annientare la STRONZA!
Mi direte che siamo quasi a Natale e che tutti dobbiamo essere più buoni. No, mi spiace non Zio Benny, che soffre da tempo immemore di acidità di stomaco provocata da reflusso in grado di sciogliere i marmi di Carrara. Qui, nessuna lista, non ti dirò che collega hai di fronte, questo lo sai già. Se cerchi questo ti passo qualche link politicamente corretto.

La mia collega è una stronza

“Zio Benny,
ormai è guerra. La mia collega è una stronza. Questa B*ç§+°#****, che mi sta dando filo da torcere. L’altro giorno ho rischiato il posto e con la crisi che c’è dove lo trovo uno che mi assume a dicembre? Provo a spiegarti meglio. Quando ho iniziato questo lavoro, lei era già lì. All’inizio andavamo molto d’accordo, mi ha aiutata anche ad ambientarmi. Per me era un punto di riferimento, era diventata un’amica. Dopo un anno, ho iniziato a vedere dei cambiamenti. L’ho scoperta a spettegolare su di me in diverse occasioni, mi ha cancellato file importanti rallentando le scadenze, ha riportato in direzione delle mie mancanze, così giusto per farlo.

Lei nega le accuse, addirittura dice che dobbiamo sostenerci a vicenda. Poi l’altro ieri che fa? Racconta al capo che ho screditato l’azienda e ho iniziato una tresca con un cliente per avere un fatturato più alto e vincere il premio di produzione di fine anno? Cosa non vera. Ho chiuso più vendite e questo premio spetta a me, ma lei vuole azzerare la concorrenza. Mi sono dovuta umiliare con il cliente e con il capo per portare le prove della mia innocenza.
La odio, ma non so come comportarmi. Hai mai avuto a che fare con colleghi così?
Un abbraccio, Chiara.”

LA mia collega è una stronza
Scena tratta dal film Il Diavolo veste Prada

Chiara, ogni giorno mangiamo pane e competizione, anzi no, solo competizione. Nell’esatto momento in cui nostro padre sgancia il suo arsenale di spermatozoi, si da il via ad una competizione vitale, spermino contro spermino, per vincere un trofeo, la vita. Altro che cicogne anti gender dal nastro rosa o blu o batuffoli sotto i cavoli, la vita è una lotta spietata. Di colleghi stronzi ne è pieno il mondo, sono ovunque. Fin quando tutto si risolve con scaramucce, sai com’è, c’è del pepe nel deretano che porta brio alla vita. Quando però, le cose si fanno serie e qualcuno mette a repentaglio non solo la nostra fragile sanità mentale, ma anche il posto in cui sgobbiamo, si aprono davanti a noi due alternative: perire o combattere.

La prima opzione è la più comoda. Ci sediamo e aspettiamo che l’uragano Katrina ci travolga in pieno, sradicando tutto ciò che abbiamo costruito e poi, come piccole fiammiferaie ci limiteremo a raccogliere le macerie. Noioso vero? Leonardo di Caprio in Titanic è morto più velocemente.

La seconda opzione mi piace di più. Necessiti, però, di una strategia. Se non puoi annientare il nemico con la tua indole da Santa Maria Goretti, diventa uguale a lui. Pensa come lei, ragiona come lei, parla come lei. In pratica, diventa tu la STRONZA!

Scena tratta da Le regole del delitto perfetto

Ci sono scadenze? Olio di borragine e battila sul tempo.
Una tua foto compromettente potrebbe diventare motivo di pettegolezzo? Sii tu a spettegolare di te stessa con gli altri. Le toglierai il gusto di farlo e magari, potrai vantarti con gli altri della tua onesta, dell’essere aperta sulla tua vita da non avere segreti. Non come altre persone e, con un sorriso insidioso, ammicca col capo verso la sua direzione.
Studia ciò che fa, come lavora e fai notare le sue mancanze. No, sciocca! Non come lei, che fa la spia al capo, no! Se non è un cyborg, prima o poi commetterà un passo falso e tu sarai lì a sorridere e a chiedere a tutti, con aria ingenua, se quello è il modo giusto di lavorare, perché tu sei insicura (per finta ovviamente) e pensi che il lavoro della stronza sia migliore, ma tutti noteranno i suoi errori.

Mette in giro false voci su di te? Questa è difficile da smontare, noi siamo furbe e non inventiamo nulla, mica vogliamo diventare le protagoniste di Orange is the New Black?
Se, però, è così subdola, dovrai operare di spionaggio. Scopri la sua vita privata, se ha una relazione con il fattorino dei panini, anche il nome del gatto, se serve. Al momento giusto, quando dovrai difenderti dalle calunnie,  con espressione di superiorità, sgancerai una bomba più grande e credimi, tutti inizieranno a pensare al nuovo scoop e il tuo, lo dimenticheranno.

Se il suo rapporto con il capo è più intimo di quanto dia a vedere, tesoro mio, dove sei finita? Porta produzione, tanta, assumiti qualche mansione extra e vedrai come il capo, col fatturato che cresce, non baderà più a voci di corridoio. Se lui, è sposato… Devo insegnarti proprio tutto?

E con lei, che faccio? Semplice, amore e gentilezza. Offrile il caffè, appellala con nomignoli carucci e vomitevoli, loda il suo lavoro e quanto è essenziale per tutti. Se ti accusa, nega fino alla fine ogni tuo coinvolgimento. Attenta a non lasciare tracce. Telefonate, messaggi, cronologie sono tutti elementi che possono ritorcersi contro di te. Cancella tutto!

Chiara, dovrà essere lei a scrivermi “La mia collega è una stronza!”. Se non ci riesci oltre a tanta fatica sprecata, carica il tuo CV su qualche piattaforma, magari la clausura!

#ZioBenny ti risponde, scrivimi a [email protected] o inviami un messaggio vocale al 3319764913

Benito Dell'Aquila