La Maledizione dello Scorpione di Giada un bel lavoro firmato Woody Allen

La Maledizione dello Scorpione di Giada (2001) di Woody Allen.
Critiche giustamente entusiaste per uno dei migliori lavori del grande regista (il suo trentacinquesimo), qui -a mio parere- nell’ultimo film da lui girato degno della sua genialità.

“Un congegno perfetto dove, tra battute come ciliegie, ironie e sberleffi, si sente lo sfrigolio del fosforo” (il Morandini). “Una delizia” (‘Il Corriere della Sera’, 2 settembre 2001). “Intelligente e divertente” (‘La Repubblica’, 2 settembre 2001). “Divertentissimo e raffinato, brillante e tenero… uno dei film di Woody Allen più riusciti degli ultimi anni, capace di nostalgia e di ironia” (‘La Stampa’, 29 settembre 2001).
Potrebbe continuare all’infinito la rassegna degli elogi rivolti a questo vero e proprio atto d’amore con cui Woody Allen omaggia gli anni della sua infanzia.

Raramente il cinema ci ha dato un’ambientazione d’epoca così perfetta. Non solo la splendida fotografia, la colonna sonora favolosa, i costumi azzeccatissimi danno un quadro oltremodo veritiero degli anni Quaranta, ma perfino la trama è tipica dell’epoca: tutta imperniata su misteri, maghi, ciarlatani, equivoci e incomprensioni tra i due sessi… E sono tipici del periodo anche il modo di recitare, le inquadrature, il taglio delle scene, i continui battibecchi tra i due protagonisti (prima nemici poi innamorati).

Come sempre (ma forse qui più che in altri casi) il film è un contenitore di battute fulminanti, giocate questa volta più sull’autoironia che su crisi esistenziali.

Come sempre, favoloso il cast: dalla bravissima Helen Hunt ai perfetti, nei rispettivi ruoli, Charlize Theron e Dan Aykroyd.

redazione