Intervista al Signor Distruggere: “La mia vita tra le mamme pancine”

Vincenzo Maisto, in arte il Signor Distruggere, è decisamente una persona fuori dal comune. Non ci riferiamo, però, tanto al nome d’arte che possiede o a tutte le storie sulle “mamme pancine” che ci racconta, ma soprattutto perchè è colui che é riuscito a costruire un personaggio così geniale dal nulla e che oggi vanta ben 430 mila follower per esempio (haters compresi), a partire da Instagram.

Da quando l’idea è nata, il tempo è volato, ma su come mai lui sia una persona tanto chiacchierata, a cosa si devono le sue origini e quanto in realtà trovi spettacolari e assurde le pancine, sarà lui stesso a raccontarcelo!

Prima però, dobbiamo però fare una piccola precisazione: per chi non avesse idea di chi fossero le Mamme Pancine, dovrebbe in primo luogo seguire il Signor Distruggere sui suoi canali social Instagram, Facebook, Twitter, sito personale. Solo successivamente sarebbe possibile rendersi conto di come queste improbabili mamme, in realtà esistano davvero. Vi potremmo raccontare di coloro che, con il cordone ombelicale post parto del loro bimbo, ci hanno costruiscono dei teneri portachiavi; o delle mammine convinte che la persona addetta a fare ricariche telefoniche ci stesse provando spudoratamente al momento della richiesta del loro numero (wtf?!); o ancora del “pancina hot” in cui i racconti turbolenti ed erotici delle mamme pancine lasciano non poche perplessità.

Se siete curiosi di capire quale sia il davanti/davanti o il dietro/davanti come noi, vi consigliamo di leggere cosa Vincenzo normalmente racconta, anche tramite noi: non ve ne pentirete!

Vieni definito come una persona “ironica, cinica e perfida”, ma quanto di vero c’e di te in questi tre aggettivi?

Temo tutto, nel privato forse con meno proibizioni del politicamente corretto dei social.

Tutti conoscono il Signor Distruggere, ma Vincenzo nella vita di tutti i giorni chi è e cosa fa?

Vincenzo fa il blogger, va al cinema, tenta di seguire un’alimentazione controllata e vive la sua quotidianità milanese.

Com’è nata l’idea del Signor Distruggere? Casualità o un progetto che curavi da tanto?

Il blog esiste dal 2011, si chiamava “Distruggere i sogni altrui esponendo la realtà oggettiva”. Quest’ultimo è anche il titolo del primo libro del 2015 e il nome Signor Distruggere lo si deve a una ragazza siciliana, conosciuta in aeroporto a Barcellona, intenta a percorrere il cammino di Santiago. Nell’elencarle tutti i motivi che mi facevano parere quella missione simile all’andare a trovare Babbo Natale in Lapponia, lei mi apostrofò come “signor distruggere”.

Ti aspettavi tutta la notorietà che ti ha causato il Signor Distruggere? Come gestisci ciò che ti ha portato (haters compresi)?

No, ho sempre creduto di poter essere un prodotto di nicchia. Comunque, prima della “popolarità”, ero già seguito da 250.000 follower su Facebook. Ci sono molti cinici a quanto pare. Gli haters sono simpatici, quelli che esagerano si beccano le querele e io i loro soldi.

Tra ilarità e situazioni surreali, alla fine riporti nero su bianco la realtà: ci sono volte in cui anche tu fai fatica a credere a ciò che leggi?

Non c’è nessuna certezza sull’autenticità degli screen, sono un prodotto del web, impossibili da verificare per mille motivi. Quindi sì, faccio spesso fatica a crederci, ma poi trovi personaggi reali nella vita di tutti i giorni che dicono idiozie simili, ti rendi conto di dove sta sbandando l’Italia con la politica e capisci che, in fin dei conti, le mamme pancine sono quasi delle fini luminari.

C’è un episodio che più degli altri ti è rimasto impresso?

Una tizia raccontò di aver baciato “per sbaglio” lo spogliarellista al suo addio al nubilato. Nei giorni successivi tentò di rintracciarlo per dirgli che tra di loro non poteva esserci futuro, lui si riconobbe sul mio blog e mi chiese di comunicare alla sposa che era riuscito a dimenticarla, salutando tutti da Mykonos, dove era in vacanza con il suo fidanzato.

Immaginiamo che ci siano infiniti progetti nella vita del Signor Distruggere: raccontaceli!

Non appena li avrò ve li racconterò!

Alessia Cavallaro