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Intervista ad Asia Ghergo: dalla cameretta al primo album “Bambini Elettrici”

Asia Ghergo è una giovane cantautrice marchigiana, con un canale YouTube che vanta oggi gli 80 mila iscritti, un passato da svetta classifiche, più specificatamente la Viral 50 di Spotify ed un singolo,”Guardami Ballare” brano romantico e davvero molto indie, in distribuzione dal 26 giugno. In questo roseo scenario, la cantante sta preparando il suo primo album ”Bambini Elettrici”, in uscita questo autunno. Asia ci racconta dell’album e di tante altre belle storie, tra cui anche quella in cui ha avuto un blackout emotivo, nell’intervista che segue.

Pronti, partenza… via!

Ciao Asia! Come va? Sei pronta per rispondere alle nostre domande?

Pronto? Ciao a tutti! Tutto alla grande grazie, al momento sono in giro con un’amica per Milano, in vacanza per staccare un po’. Certo, prontissima! Andiamo!

foto asia ghergo

Hai iniziato facendo cover delle tue canzoni preferite in cameretta, voce e chitarra. Com’è stato per te guardare negli occhi il pubblico del forum di Assago quando hai aperto il concerto de ‘’Lo Stato Sociale’’?

Guarda, non puoi capire, è stato emozionantissimo. Nel momento in cui mi hanno detto che Lodo Guenzi in persona mi aveva scelta dopo aver visto le mie cover delle loro canzoni su YouTube per aprire il loro concerto ho pianto tantissimo. Non ci credevo. Il giorno del live, al Forum, tutta quella gente di fronte a me non l’avevo mai vista. C’erano 5000mila persone che cantavano con me, avevo da poco iniziato a suonare la chitarra ed il palco era enorme. Ricordo solo che sono salita sul palco e ho dato il meglio di me. Ho una sorta di blackout emotivo dal momento in cui ho iniziato a suonare a quello in cui sono scesa e mi sono ritrovata circondata di ragazzi che mi chiedevano foto e autografi. Una follia felice. Sono davvero grata che sia successo.

In una vecchia intervista ti sei definita ‘’la paladina dell’indie’’, auto-incaricata di portare l’Indie a chi non lo conosce. Sei riuscita nell’intento di attirare anche chi non ascolta il genere? Chi è il tuo pubblico?

Ho usato il termine “paladina dell’indie” perchè agli inizi, facevo ricerca musicale per proporre contenuti originali e portare belle canzoni sul canale, che fossero particolari e mi piacessero, ma non mainstream. Quando ascoltavo Calcutta e nessuno lo conosceva, tutti mi dicevano “Asia ma cosa ascolti!?” poi tramite le mie cover, molti hanno conosciuto lui e molti altri cantanti della scena e si sono appassionati.  Quindi sì, sono riuscita a far conoscere l’indie a molti e ne sono molto contenta. Il mio pubblico mi conosce e io conosco loro, tramite il contatto continuo che ho tramite i commenti con le persone che seguono i miei canali social. Ci tengo a rispondere a tutti. Solitamente mi faccio consigliare pezzi interessanti da riprodurre poi, se mi piacciono faccio la cover. E’ un bel rapporto attivo che mi aiuta a tenere la produzione sempre aggiornata.

Oggi stai ultimando il tuo primo disco e hai già fatto uscire tanti brani da cantautrice. Ma quando hai iniziato ad appassionarti di musica?

Sin da piccola, grazie a mio padre, che già a due anni mi faceva sentire i peggio dischi. Non ho fatto l’accademia ma ho sempre ascoltato musica tosta, rock, indie-rock, grunge poi nel 2016 ho deciso di mettermi a suonare la chitarra. Sono autodidatta. Prima lo facevo per gioco, adesso è ciò che voglio essere, una cantautrice. Non voglio emulare nè accontentare nessuno, semplicemente raccontarmi e mostrarmi per quella che sono tramite quello che mi piace e mi appassiona.

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Nel singolo in distribuzione ‘’Guardami Ballare’’ (che tra l’altro ci piace tantissimo) dici ‘un giorno crescerò, sono solo un fiore, mi serve tempo’’. Spesso sentiamo parlare di “ansia sociale’” e “fretta di arrivare”, per cui l’ho trovato davvero un messaggio interessante. Qual è il tuo rapporto con il tempo Asia? Come pensi che lo viva la tua generazione?

Ahah, grazie ragazzi, piace tanto anche a me! “Guardami Ballare” l’ho scritta per chi si sente come Peter Pan, per chi vuole preservare la spensieratezza ed il disincanto del periodo adolescenziale. Il mio tempo lo vivo con la consapevolezza che devo godermi il tragitto e non pensare solo a chi sono, chi sarò, se la strada che sto percorrendo è quella giusta o no. Certo, il tempo tiranno spaventa anche me, ma interfacciandomi con artisti e gente più matura e grande di me ho capito che solo lasciando a se stessi lo spazio di esprimersi liberamente si può fiorire in quello che si è. Come tutti i giovani della mia età finita la scuola pensavo di saper già tutto, chi ero, cosa sarei diventata. Ma poi la vita è un’altra storia. La fretta di arrivare spesso è solo paura, un’ansia creata dalle aspettative che tutti hanno sui giovani e che si proietta poi anche all’interno di ognuno, creando tanta confusione. Darsi tempo e godersela è la risposta, la fretta serve a ben poco.

In ‘’Una gonna’’ ho sentito un po’ di drill nella base e su YouTube hai caricato anche cover di artisti di genere hip-hop e trap, recentemente quelle di XXXTentaciòn, Emis Killa, la Machete Crew. Qual è il tuo rapporto con il genere? Ci saranno delle sonorità trap nel nuovo disco?

Negli anni ho fatto diverse cover di artisti del genere, perchè fondamentalmente faccio cover di ciò che mi piace e mi colpisce. L’hip-hop mi piace e lo ascolto, soprattutto mescolato all’indie. Il mio artista preferito del genere è Frah Quintale, che adoro alla follia, per me ha un sound nuovo, fresco e che è un connubio perfetto tra i due generi. Conosco anche tanti artisti del panorama trap, tra cui la Dark Polo Gang, che ho iniziato ad ascoltare quando ancora non li conosceva nessuno. Mi divertono un sacco. Certo, la trap non è un genere da ascoltare in cameretta in un momento di relax, ma mi piace nel momento giusto. Il nuovo disco nasce da un mix di influenze diverse, e tra queste c’è anche l’hip-hop.

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Il tuo primo disco, “Bambini Elettrici” esce questo autunno. Tre aggettivi che lo descrivano.

Beh, cercherò di essere riassuntiva ed efficace. Il primo aggettivo che userei per descrivere il mio album di debutto è “elettrico”, come appunto lo definisce il titolo, perchè c’è tutta la mia energia dentro, e spero faccia emozionare voi come ha fatto emozionare me comporlo. Il secondo è “eclettico” perchè è multidimensionale: mi sono cimentata in brani che ripropongono la mia voce in diversi generi musicali, andando oltre l’indie e creando un sound nuovo, personale. Il terzo è “romantico”. Ma non vi svelo il perchè, questo dovrete scoprirlo ascoltando il disco. Non è l’attesa del piacere essa stessa il piacere?

Irene Coltrinari