Intervista a Nùma: “Take Away è il mio nuovo singolo”

Il nuovo singolo di Nùma è “Take Away” per l’etichetta Mzk Lab. È un brano che l’artista racconta così: “Era un brano a cui lavoro da tempo, pensavo al fatto che è tutto un “Take Away”. Da ogni situazione che viviamo, ogni sguardo che incontriamo,libri, film, portiamo via qualcosa. Questo in particolare è un momento di toccata e fuga, e io porto via il più possibile lasciando agli altri pezzi di me senza risparmiarmi”.

Anche la genesi del brano, raccontata dall’artista, fotografa il momento che stiamo vivendo: “Sono partito dal concetto di Take Away. (Portare via). Portiamo via sempre qualcosa dalle esperienze che viviamo. Io ci cucino canzoni. E servo emozioni  d’asporto”.

Take away è il tuo nuovo singolo. Da quale esigenza è nato?

Da sempre scrivo solo quello che vedo intorno a me. Racconto il quotidiano, come lo percepiscono i miei occhi filtrato anche dalle mie esperienze di vita. La cosa divertente è la ricerca di qualcosa di sintetico ma che spieghi molte cose.

“Take Away” è lo slogan del momento!!!

La pandemia è stata determinante per scrivere questo brano o per la tua musica?

Beh! Credo che le persone come me a volte si ritaglino un isolamento dal mondo per attingere dal proprio pozzo creativo, nel mio caso ad esempio, spesso devo scendere molto in profondità. In quel momento divento un po’ spettatore del mondo e dello scorrere del tempo come se non ne facessi più parte.

Però voglio essere sincero, se mi fosse servita una pandemia come fonte d’ispirazione avrei smesso volentieri di fare canzoni. ?

Di questo periodo di cosa faresti “take away”?

In questo periodo mi piacerebbe restare, più che fare “take away”.

 

Ci racconti qual è il processo di scrittura dietro ogni tua canzone?

Parto sempre da qualcosa che sia di un certo impatto. Che sia una frase o una melodia. Poi cerco solo di non essere banale e di non fermarmi alla prima soluzione. Per i testi credo di aver trovato un mio linguaggio, per la musica sono ancora molto variopinto e in un certo senso mi piace così.

Nùma, cosa pensi delle misure anticovid che hanno limitato il mondo della musica? Quali soluzioni adotteresti tu?

Credo ci sia un problema di fondo che porta ancora a vedere la musica, il teatro o ogni altra forma d’arte come un gioco. Una mentalità industriale, grigia. Bloccando l’arte dicono si fermi la diffusione del virus, a livello medico, ma l’arte è cultura. E non c’è peggior virus dell’ignoranza. L’ artista invece è ancora succube di questo cliché del giullare di corte, che deve solo far divertire la gente, ma non c’è niente da ridere. Ci vorrebbe innanzitutto una miglior tutela per tutto il mondo dello spettacolo, che porti anche ad incentivare l’arte. Poi, ora che abbiamo constatato che nelle chiese il virus non entra, proverei, seguendo tutte le normative, anche con i teatri ed i concerti. Magari dopo una benedizione del Papa, se proprio vogliamo stare più sicuri.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Oltre a comprare un’agenda, da maggio inizierò con la band un mini tour per le piazze di Roma, inoltre stiamo lavorando ad un EP molto fresco.

Sandy Sciuto