Intervista a N.A.N.O : il nuovo disco “Bionda e Disperata” è una poesia pura e cruda

“Bionda e Disperata” è un lavoro che si presenta senza la pretesa di essere applaudito: puro, crudo, così come lo stato d’animo che lo accompagna. Una scelta, un’intenzione precisa, il rifiuto della musica come accessorio, come sottofondo.

Ecco le parole di Emanuele Lapiana, autore solista del progetto musicale N.A.N.O dal 2008. Già membro e fondatore dei C.O.D., con cui pubblica “La Velocità della Luce” e “Preparativi per la fine”, due dischi riconosciuti come capisaldi all’interno della scena musicale indipendente italiana, e del duo Lovecoma, grazie a cui sperimenta linguaggi ed estetiche industrial pop. Nel 2008 viene pubblicato “Mondo|Madre”, il primo disco ufficiale di N.A.N.O. che riscuote fin da subito grande successo portandolo ad essere candidato per il premio Fuori dal Mucchio. E persino Lucio Dalla, l’anno successivo alla pubblicazione del disco, esprime il forte desiderio di realizzare una propria versione del brano “L’Assenza” contenuto nell’album. Dopo aver curato la ristampa di alcuni lavori di C.O.D. e Lovecoma, N.A.N.O. è pronto a ritornare con il suo nuovo progetto discografico “Bionda e Disperata”.

Noi di Social Up Magazine abbiamo avuto il piacere di poterlo intervistare. Seguiteci alla scoperta della concezione musicale di N.A.N.O.

Ciao Emanuele, è tempo di riscoperte e nuovi traguardi: N.A.N.O torna con un nuovo disco – Bionda e Disperata. Questo titolo è molto particolare, che storia c’è dietro?

Volevo dare al disco un titolo che lo potesse descrivere compiutamente. Ho diviso idealmente le canzoni che lo compongono in due gruppi: le canzoni bionde, più leggere, danzerecce ed ironiche,  e quelle disperate, più intime, riflessive o difficili se vogliamo.

All’interno del disco il primo singolo estratto è “COP”. La sua dolcezza ed introspettività sono abbinate ad un testo molto forte. Come è nata questa creazione?

È stata una scrittura naturale, non ci ho messo molto; è un brano che parla in parte della mia relazione con la promessa mancata degli anni 80. Credo che la fine dei sogni della mia generazione sia coincisa con il pestaggio della Diaz a Genova. Parla fondamentalmente di questo e del cinismo che ne è conseguito dopo… e che si è depositato come polvere sulle nostre coscienze, nell’inesorabile banalità del quotidiano.

Per la realizzazione di questo album hai coinvolto altri musicisti in collaborazione?

Moltissimi, e bravissimi. Li ho raccontati uno per uno sui miei social (@nanopuntato); credo che la forza di N.A.N.O oggi stia proprio nell’incredibile libertà che posso permettermi nella contaminazione con gli altri artisti. Mi piace molto vedere l’effetto che fa la mia musica filtrata attraverso altri corpi, strumenti, sensibilità.

Hai definito questo album “puro, crudo, così come lo stato d’animo che lo accompagna”. Cosa ti spinge a dire questo?

Il fatto che non mi sono limitato, e non ho concesso nulla alla forma; ho cercato un suono poco convenzionale, assecondando la complessità delle cose senza semplificarla, sia nei testi che nelle scelte musicali, consapevole che questo disco potrebbe risultare spigoloso o magniloquente, che in tempi di musica liquida, diciamocelo, non è proprio il massimo della furbizia mercantile. Ma qui, oggi era più importante rappresentare le cose con il massimo tasso di realismo, piuttosto che in modo narrativo ed edulcorato.

Oggi la musica di N.A.N.O a chi si vuole rivolgere e dove vuole arrivare?

Alle persone che cercano qualcosa di più nella musica; siano racconti, contenuti, esperienze sonore, pace, risposte… Questo disco non è senz’altro adatto a chi ascolta musica mentre “fa altro”. Per questo ho voluto fortissimamente il vinile; per consumare un rito, guadagnarsi la cima. Diciamo che B&D è un rifugio d’alta montagna. DIfficile da raggiungere, ma quando ci sei arrivato ti senti felice di essere lassù…

Hai anche definito questo lavoro come “autobiografico”. Quanta essenza e quanta vita privata di Emanuele Lapiana hai inserito all’interno dei tuoi testi?

Un 68,2% circa (ride). Non è poi così autobiografico come sembra questo disco. Ma se le persone lo prendono così vuole dire che ho fatto un buon lavoro a livello di narrazione emotiva. Bene

Hai eventi live in programma per il futuro?

Si. Parteciperemo al festival Suoni di Marca, ad un festival sul Lagorai (un gruppo montuoso splendido sul confine tra il Trentino ed il Veneto), poi vedremo. La formazione per il live è molto speciale. Siamo un quartetto di polistrumentisti differenti per sesso, età e formazione musicale; nei due concerti di presentazione ci sono piovuti addosso degli splendidi complimenti ed i miei fans sembrano apprezzare molto questa versione inquinata. Avere una presenza femminile nella band (come direbbe Bebe Vio) è una figata ed Il tour di Bionda e Disperata non potrà che trarne giovamento.

Valentina Brini