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Intervista a La Camba: ” Controvento è andare verso la propria strada con coraggio”

La cantautrice LA CAMBA, nome d’arte di Federica Camba, è tornata da un po’ con un nuovo singolo, Controvento. Il brano scritto e composto dalla stessa Federica Camba è travolgente. Il testo intenso è un grido di coraggio che invita a riprendere le redini e vivere con coraggio, lì proprio dove si vuole andare. Il sound incalza deciso, ma è la voce di Federica con un timbro graffiante a dare un segno riconoscibile di pura intensità.

Attraverso la sua voce La Camba libera i pensieri profondi di chi sceglie di vivere Controvento, senza il timore di perdersi negli standard della quotidianità e di fare della propria vita quello che ognuno sogna per se stesso da bambino.

“Controvento” arriva dopo il successo dei suoi ultimi singoliQui e ora” e “Facci Caso”, brani che evidenziano la poliedricità de La Camba in prima linea nei ruoli di coproduttrice artistica (insieme a Gianmarco Grande) e di produttrice esecutiva con la sua etichetta indipendente La Niña, oltre che come autrice stessa di musica e parole.

Segue l’intervista che ha rilasciato per Social Up.

Controvento, ha una carica assurda…Com’è nato?

Controvento serpeggiava dentro di me già da un po’. E’ nata mentre dormivo. Una notte mi ha svegliata e si è palesata tutta intera. Credo fosse un bisogno urgente da bussarmi così prepotente. Un bisogno di sentirmi libera, di essere me stessa e non quella che devo essere. La necessità di riavvicinarmi a quell’immagine che avevo di me quand’ero piccola. Credo ci voglia molto coraggio per mettere in pratica questa voglia di libertà.

Nel testo dici: “Se vivere a volte fa male io vado controvento”. Come si trova questa forza di andarci controvento?

Penso che ad un certo punto ci si svegli e ci si ritrovi a non essere più felici o di non essere nel posto giusto. Questa è una sensazione a me molto familiare, mi è capitato molte volte di dover fermare tutto e chiedermi se mi trovavo nel punto della mia vita in cui volevo essere, ma soprattutto se ero lì in quel punto come volevo essere. Da lì poi nasce una scelta, quella di andare controvento. E’ un andare, però, non contro qualcosa o qualcuno, ma verso la propria strada. Andare fuori dagli schemi e dalle routine quotidiane. E’ qualcosa di veramente coraggioso.

Una sorta di riepilogo sulla propria vita…

Sì, tante volte ci allontaniamo da ciò che vogliamo e ci avviciniamo troppo verso ciò che dobbiamo.

C’è un’altra strofa pazzesca… “Se vivere forte fa male…Sognare fa male…Pensarti non me ne frega niente”. Chi o cos’è questo pensarti? E’ una persona? Un qualcosa? Un amore?

Non credo che le canzoni si possano spiegare, le si sentono. E’ bello, però, tu abbia colto quel “Pensarti” messo lì in quel punto, subito dopo un “fa male” e dopo segue un “non me ne frega niente”. Come un grido. Ecco, mi piace l’idea che ognuno abbia quel qualcuno o quel qualcosa o quell’attimo che fa male quando lo si pensa.

Con i singoli precedenti, come “Qui e ora” e “Facci Caso” ed ora con “Controvento” c’è questo senso di rivalsa. E’ autobiografico o è la tematica a piacerti?

Assolutamente autobiografico. Per me le canzoni sono un tramite per sentirmi meglio, un mezzo con cui sfogo la mia quotidianità: ciò che mi ha colpito, che mi ha ferito o reso felice entra inevitabilmente in ciò che scrivo. Sento che effettivamente hai ragione, che con controvento e i singoli precedenti c’è una specie di trilogia. Dopo Controvento mi sono resa conto che c’è questa tematica del riappropriarsi di se stessi. In qui Ora c’è una rivalsa verso la vita. Contovento è più serena, spensierata, profuma di coraggio e di voglia di vivere. Non è una reazione, ma più una consapevolezza, il passo successivo alla reazione.

Tre volumi, l’uno conseguente all’altro. 

Vero… e pensare che ho sempre scritto soprattutto di amore e della quotidianità dell’amore. Questa volta sto riflettendo e scrivendo dell’amore verso se stessi.

Hai scritto tanti testi, per tanti altri, dalla Pausini a Morandi…Qual è il tuo preferito?

E’ difficile rispondere. Il mio preferito cambia continuamente. Sono un po’ fruitrice della mia musica e spesso quando scrivo non riascolto le mie canzoni per tanto tempo. Succede poi di riascoltarle, magari passa in radio e la riscopro e sento in quel momento “storico” se è una canzone che sento vicina. Viviamo continuamente situazioni che ci lasciano nervi scoperti in certi attimi e alcune canzoni si adattano meglio in quel momento. Sicuramente ho delle canzoni che ritornano e sono quelle che io avverto come più autentiche.

Lavorare per un’etichetta indipendente, aiuta o penalizza?

La Niña è la mia etichetta. Dunque, sono la produttrice esecutiva e artistica del mio progetto. Nel mio caso è una grande presa di coscienza di quanto ami la musica e quanto voglio occuparmi del processo creativo a tutto tondo. La scrittura soddisfa una parte di me, il canto ne soddisfa un’altra e la produzione aumenta una visione anche generale che ho della musica e per me non può che far bene. Le etichette indipendenti sono realtà che ravvivano un mercato che, a volte, tende ad andare al contrario del controvento, si avviano a standard simili. Le etichette indipendenti hanno la forza di smuovere un po’.

Oltre Controvento a cosa stai lavorando?

Al mio disco in cui saranno contenute Qui e ora, Facci Caso e Controvento e non vedo l’ora. Il problema è che ogni volta che scrivo una canzone mi sconvolge i piani di quello che per me era un album finito. Continuano a spodestarsi da sole. Ci sto lavorando e voglio lavorarci controvento, affinché sia un album davvero autentico.

Benito Dell'Aquila