Intervista a Iulio: quando le tenebre diventano musica

Abbiamo fatto una piccola chiacchierata con Iulio, al secolo Michele Di Iulio, giovane cantautore emergente abruzzese. Lo scorso anno è uscito il suo disco d’esordio “Il nero è un colore”, disponibile su tutte le principali piattaforme musicali, che ci ha colpito molto per l’intensità e la densità di sentimenti che trasudano dalle sue canzoni.

Non è facile collocarlo in un specifico genere musicale e lui stesso non sa farlo. Forse è proprio questo a renderlo ancora più interessante di quanto sia, a rendere le sue canzoni un mix unico di emotività e dinamismo.

Ti conosciamo come cantautore, ma chi è Iulio nella vita di tutti i giorni?

Sono davvero contento che tu mi abbia fatto questa domanda. Spesso c’è chi fa distinzione fra l’artista come personaggio e la persona che poi si è quotidianamente. Per me credo non sia così: Iulio è la parte che riflette e scrive di quello che Michele vive tutti i giorni. Iulio è la parte che dà coraggio e forza a Michele. Iulio è Michele e Michele è quello che Iulio scrive.

Come è nata la passione per la musica?

Come nasce per molti altri artisti, cioè da piccolo, ascoltando le canzoni che ascoltava papà, come Battisti, Graziani e poi un po’ sotto la doccia, karaoke, in famiglia quando ti costringono a cantare perché sei l’unico che sa farlo (ride, ndr).

 

Rispetto ad altri tuoi colleghi, non sei legato a nessuna etichetta discografica. Quanto è difficile oggi, in Italia, autoprodursi? Cosa ti spinge a non mollare nonostante le barriere?

Non credo sia così difficile prodursi autonomamente, soprattutto con le nuove tecnologie. Sicuramente mancano i mezzi per poter avere la qualità del suono, ma fare musica non è più difficile come una volta. Tuttavia, questo, ha comportato che, probabilmente, molte persone si avventurano in questo viaggio pur non avendo chissà quali competenze.

Quello che mi spinge a non mollare è il fatto che ho ancora tanto da dimostrare, perché dovrei mollare.

Se volessi descrivere la tua musica con tre aggettivi, quali sceglieresti?

Sincera, un po’ incompresa, necessaria per me.

“Il nero è un colore” è il titolo del tuo primo album, un titolo significativo se pensiamo al particolare periodo che stiamo vivendo. Cosa significa per te?

In genere al colore nero si dà un’accezione negativa no? Per me invece è un punto di ripartenza, perché la vita è incompleta se non c’è il dolore, se non c’è una negatività con cui confrontarsi non può esserci positività.

Dal nero nasce quello che scrivo, di conseguenza per me il nero è positività.

 

 

Tra tutti i brani del tuo album, ce n’è uno a cui tieni particolarmente?

Il nero è un colore, poiché è il più intimo, il più sentito e perché l’ho scritto in pochissimo tempo, di getto. Ha sostituito il mio primissimo brano, intitolato “Il nero del mio cuore”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=a8Zb6ZuL37Y

 

Il 2019 è appena iniziato: cosa ti aspetti dal nuovo anno?

Spero di riuscire a crescere sempre di più. Io ci credo e sono contento di avere con me persone come Francesco ed Elia (si occupano degli arrangiamenti musicali, ndr) che ci credono quanto me. Di progetti e sogni ne ho tantissimi, spero di concretizzare almeno qualcuno.
Spero di trovare qualcuno, una sorta di produttore artistico,  che riesca ad allargare i miei orizzonti musicali, poiché in questo periodo storico conta molto avere una personalità capace di posizionarti nel mercato musicale.

Iulio, insieme a Francesco ed Elia, in questo momento sta lavorando al progetto “Four Seasons”, che prevede l’uscita di un singolo per ogni stagione. Il progetto è partito ad Agosto con il singolo “Giorno 81- Estate”, per poi proseguire a Settembre con il singolo “Giorno 52- Autunno”.

 

Il 18 gennaio prossimo, tuttavia, non sarà pubblicato solo un singolo, ma un intero EP, intitolato Non erano film”,  poiché, come spiega Iulio, l’inverno è la stagione predominante nel suo stato d’animo ed una sola canzone non l’avrebbe rappresentata al meglio.

Ogni singolo è volutamente diverso dall’altro, sia nella melodia che nel contenuto, a causa della volontà di Iulio di trasmettere ciò che ha vissuto in ogni stagione.

Paride Rossi