Intervista a Faia: “Per me è tutta una vita legata alla musica”

Ha rilasciato il suo primo progetto discografico dal titolo “Vuoto sincronizzato” e da quel momento per Faia è stato un periodo di lavoro, studio ed impegno fino a “Il cimitero degli elefanti”, il suo ultimo e nuovo singolo.

Appena uscita, la canzone è schizzata nella top 30 di Play Store Italia, e nella top 5 se si considera la categoria Alternativa/Indie.

Il cantante irpino, sintetizzato negli anni ’80 non solo cantante, ma è anche autore e produttore della sua musica. Accanto alla vita di studio ci sono molti concerti in tutta Italia e partecipazioni a festival nazionali e concorsi quali l’accesso alle semifinali del 1MNEXT 2019 (Primo Maggio Roma), le esibizioni live come ospite della rassegna Festa europea della musica, in apertura ai Sud Sound System, e del Verteglia Mater, a fianco di artisti del calibro di Francesco de Gregori e Lo Stato Sociale.

Il singolo “Il cimitero degli elefanti” è un mix di rock e di consapevolezze legate alla sua realizzazione. Non abbiamo resistito e gli abbiamo chiesto tutto, proprio tutto su di lui, la sua musica e cosa riserverà il futuro.

Benvenuto Faia, ci racconteresti com’è nata la tua passione per la musica e quando hai capito che sarebbe diventata il tuo lavoro?

La mia passione inizia da bambino. Ho iniziato a suonare pianoforte all’età di cinque anni. È tutta una vita legata alla musica per me. Non ho scelto. È stata lei a scegliere me. Ho sempre avuto l’esigenza di creare. Nell’adolescenza sono passato alle rock band. Ho avuto una bellissima esperienza con una band in cui ho suonato per moltissimi anni fin quando ho avuto l’esigenza di creare qualcosa di solo mio. È nato così “Vuoto sincronizzato”, il mio primo album.

Scegli tre parole e raccontati ai nostri lettori.

Sono creativo. Ho bisogno di esprimermi e di dare concretezza a ciò che penso e che faccio. Per me la creatività in ogni ambito è una cosa davvero fondamentale. Sono una persona estremamente curiosa. Mi piace leggere tantissimo e spaziare tra tantissimi argomenti in campi particolari. Ad esempio, sono appassionato di astronomia e astrofisica. Ho un telescopio e mi piace perdermi nel cielo notturno. E poi sono tenace, direi. Sono anche testardo perché non cambio facilmente opinione, ma sono sempre disposto al dialogo e se mi portano dei dati certi, posso anche facilmente cambiare opinione. Dicevo che sono tenace perché sto perseguendo il mio più grande amore che è quello della musica e sto portando avanti la mia carriera, frutto di tanti anni di lavoro, studio e riflessioni su me e su cosa mi circonda.

Dopo il primo progetto discografico dal titolo “Vuoto sincronizzato”, hai rilasciato un nuovo singolo dal titolo “Il cimitero degli elefanti”. Com’è nato? Qual è il suo messaggio? Perché proprio gli elefanti?

È nato quasi un anno fa, all’improvviso di notte. Era un periodo un po’ pesante. Stavo a letto. Erano le 3, forse le 4 e non riuscivo a dormire. Mi parte il ritornello in testa, quindi mi alzo e vado a registrare l’incipit del ritornello al computer. È stato un flash notturno. Nel brano racconto cosa ho perso nella mia vita in termini di emozioni e di sensazioni. È un percorso, in sostanza. “Il cimitero degli elefanti”, infatti, rappresenta proprio il luogo della memoria sia del mio percorso sia della mia generazione che si sente credo persa, spesso.

Nel brano c’è un elenco di tutte le cose che hai perso. Viene spontaneo chiederti: quali sono le cose che invece sai di aver conquistato?

C’è una cosa che è costante nella mia vita ed è l’affetto della mia famiglia alla quale sono estremamente legato. La mia famiglia è davvero importantissima. Sono i miei primi sostenitori e hanno contribuito alla mia realizzazione e personalità. Sono molto contento di ciò. E di sicuro l’affetto degli amici e delle persone che mi circondano che mi mostrano veramente tanto la loro vicinanza ed il loro credere nella mia musica e nei miei messaggi.

Riguardo la conquista: questo piccolo successo per me è un successo perché riuscire ad arrivare a così tante persone con la mia musica è importante perché l’ho conquistato con le unghie e con i denti.

La canzone, però, ha anche il compito di anticipare l’uscita del tuo prossimo album. Puoi svelarci qualcosa di questo nuovo lavoro?

Non c’è ancora una data. È un lavoro che sto ancora realizzando. Sono a buon punto, ma  un periodo in cui sono talmente ispirato che sto scrivendo così tante canzoni che non so ancora quali possono essere le canzoni giuste per questo album. Considera che io prima scrivo le musiche e solo dopo i testi, quindi l’ispirazione viaggia in questa direzione. Posso dirti che se il primo album era più “sociale”, il secondo album è più personale ed intimista.

Oltre la lavorazione del disco, quali sono i progetti futuri in agenda?

Negli ultimi mesi sono stato fermo per cause di forza maggiore. Ora è uscito il nuovo brano e sto riorganizzandomi anche in direzione dei live. Mi piacerebbe iscrivermi al Concorso del Concerto del Primo Maggio.

Sandy Sciuto